di Vittorio Alessandro
Un paradosso del nuovo “decreto Sicurezza” sta nel sistema sanzionatorio che, pur volendo contrastare dichiarati gravissimi crimini e rischi per l’ordine pubblico, depenalizza la violazione degli spazi marittimi. Nessun reato, ma illeciti amministrativi per i quali, come nelle contravvenzioni stradali, c’è solo l’accertamento se il fatto fu commesso e non il giudizio; nessuna pena, ma sanzioni amministrative; non il sequestro, ma la confisca.
Soprattutto, non entra più in campo la magistratura, ma le prefetture o le capitanerie. Una sorta di giustizia domestica, e addio procure.
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