Si terrà alle 15:30, presso il Tribunale di Agrigento in cui è stata condotta questa mattina Carola Rackete a bordo di un pattugliatore della Guardia di Finanza, l’interrogatorio di garanzia innanzi al Giudice per le indagini preliminari Alessandra Vella. La Capitana della nave Ong che venerdì notte ha urtato una piccola motovedetta della Guardia di Finanza nel forzare il divieto ed ormeggiare nel porto di Lampedusa, è difesa dagli avvocati Alessandro Gamberini e Leonardo Marino. L’interrogatorio che dovrà sostenere Carola Rackete determinerà la misura cautelare a cui la Capitana verrà sottoposta fino ad esito processuale. Inizialmente Carola Rackete aveva indicato un domicilio a Lampedusa in cui trascorrere eventuali arresti domiciliari. Le disposizioni potrebbero però cambiare dopo la decisione del giudice di Agrigento.
Nel caso di Carola Rackete non si profilano rischi di reiterazione del reato o di inquinamento delle prove. Le prove delle ipotesi di reato di cui viene accusata sono tutte ripartite tra la nave Sea Watch 3 e la motovedetta della Guardia di Finanza. La prima si trova ancora a largo di Lampedusa, con un ufficiale della Guardia Costiera a bordo, persa in un nuovo buco nero legislativo in cui non è ancora stato concordato e disposto il tipo di sequestro e quindi la destinazione della nave. Il Decreto sicurezza bis prevede il sequestro amministrativo, disposto dalla Prefettura, per la violazione delle acque territoriali. L’intervento della magistratura e l’arresto in flagranza da parte delle Fiamme Gialle per aver urtato la motovedetta pone in attività prioritaria quella giudiziaria degli inquirenti.