di Mauro Seminara
Un giro decisamente voluminoso di prestazioni rese allo Stato mediante la locale Prefettura cui venivano presentate le fatture da pagare. Il business dell’accoglienza si è sviluppato negli anni come bene ha reso la famosa intercettazione telefonica dell’inchiesta “mafia capitale” su quanto rendono i migranti in paragone addirittura al traffico di droga. Il business in questione ha reso grossi imprenditori alcuni soggetti senza scrupoli poi risultati speculatori ed evasori professionisti o addirittura, come nel caso di Isola Capo Rizzuto, in rapporti diretti o di dipendenza delle locali cosche mafiose. Un giro che ha contribuito a costituire lo zoccolo duro di una certa propaganda contro i migranti, talvolta anche sostituendo l’accoglienza con il soccorso in mare per criminalizzare chi salva vite invece di chi specula su esse a danno del cittadino. Oggi si è conclusa, con un arresto e sequestri vari, un’altra indagine a carico di soggetti che operano nel campo dell’accoglienza ai migranti. Si tratta di Stefano Mugnaini, presidente del consorzio di coop Multicons, attivo nella gestione di centri di accoglienza per migranti nella provincia di Firenze.
Stefano Mugnaini si trova da questa mattina agli arresti domiciliari. A notificargli il provvedimento cautelare personale emesso dal Giudice delle Indagini Preliminari presso il Tribunale di Firenze, il magistrato Angelo Antonio Pezzuti, sono stati i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Firenze e i Carabinieri della Sezione di polizia giudiziaria della Procura della Repubblica del capoluogo toscano. L’accusa è di aver evaso 3 milioni di euro – nel periodo 2012-2017 – attraverso l’emissione di fatture false per un ammontare di circa 17 milioni di euro. Per tutela delle finanze dello Stato, contestualmente alla notifica della misura degli arresti domiciliari, è stata data esecuzione anche al provvedimento di sequestro preventivo – finalizzato alla confisca – di denaro, beni mobili e immobili fino al valore dei circa 3 milioni di euro sottratti al fisco.
Il consorzio di cooperative “Multicons” ha gestito, negli ultimi anni, diversi centri per migranti attraverso le cooperative ad esso consociate. Così come da motivazione del provvedimento cautelare, alcune di esse erano attive solo per brevi periodi e venivano rappresentate da soggetti prestanome dell’indagato, sia italiani che -in alcuni casi – stranieri, o con precedenti penali. Le “teste di legno”, alla chiusura della cooperativa, svuotavano sistematicamente i conti correnti per restituire i soldi. Le indagini, coordinate coordinata dal pm Leopoldo De Gregorio, sostituto procuratore della Procura della Repubblica di Firenze, diretta da Giuseppe Creazzo, pare abbiano dimostrato senza dubbio alcuno che dietro le “teste di legno” c’era sempre Stefano Mugnaini. Appresa la notizia, alcuni esponenti della Lega hanno subito esultato per l’operato di Fiamme Gialle e Carabinieri rimandando allusivamente al generico tema dell’immigrazione mediante la cronaca giudiziaria sul business dell’accoglienza in Toscana.
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