Sbarcati i migranti, adesso la Procura proceda contro Salvini

Non si fermano le richieste di prosecuzione delle indagini a carico del ministro dell’Interno Matteo Salvini per il sequestro di persona aggravato a bordo della nave della Guardia Costiera. Lo sbarco dei migranti non cancella la violazione di legge che si è consumata in questi giorni su una nave dello Stato italiano

Nave GREGORETTI - CP 920

di Fulvio Vassallo Paleologo

Non basta denunciare solo il ministro, e comunque l’ipotesi di reato non è cancellata dallo sbarco avvenuto dopo 6 giorni dal soccorso. Per la Costituzione, se ancora è in vigore, non si può limitare la libertà personale oltre le 96 ore (quattro giorni) senza convalida del magistrato. I trattamenti inumani o degradanti inflitti ai naufraghi della Gregoretti o il trattenimento arbitrario di minori non si cancellano con lo sbarco perchè la lesione di un diritto fondamentale o del diritto internazionale che si è perpetrata NON è reversibile. Violazioni di legge come arma di propaganda elettorale, se non di distrazione di massa. Dunque fine dello stato di diritto se la magistratura non interviene o se è bloccata da un voto parlamentare sulla autorizzazione a procedere.

“Non accettiamo l’idea, la prospettiva, di abituarci a tutto, anche alle scelte politiche inconcepibili e oltre ogni legge e ordinamento, come quella di costringere in condizioni igienico-sanitarie pessime, da cinque giorni, con un solo bagno, 116 esseri umani su una nave italiana, che li ha salvati da un sicuro naufragio ed è già ormeggiata in un porto italiano e quindi sono già in territorio italiano. È una mostruosità che non può passare sotto silenzio e impunita”. Il messaggio di Legambiente, diffuso dal presidente siciliano Gianfranco Zanna, che riguarda la situazione sulla nave Gregoretti, aveva un unico destinatario. Il ministro dell’Interno, Matteo Salvini.

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