di Fulvio Vassallo Paleologo
Pochi giorni fa la ministro Trenta affermava solennemente che “la politica non può essere disumana”, dopo aver firmato il primo e negato la firma al secondo divieto di ingresso nelle acque territoriali adottato da Salvini, sulla base del decreto sicurezza bis, per la nave Open Arms. Adesso la stessa Trenta torna a firmare un divieto di ingresso impartito dal Viminale occupato da un ministro in piena campagna elettorale. La ministro della Difesa ritratta la sua precedente dichiarazione, forse per pressioni provenienti dai vertici militari allineati con il Viminale. Si è poi aggiunta anche la firma di Toninelli, mentre l’ENAV ha bloccato i voli degli aerei privati che avvistavano naufraghi in mare. Questo balletto indecoroso, al pari dell’andamento delle trattative sul governo, lascia intravedere il futuro delle politiche migratorie, quale che sia la soluzione della crisi. Non rimane che intensificare l’impegno di solidarietà verso chi salva vite umane, denunciando abusi ed omissioni che continuano ad essere perpetrati dai ministri e dai loro agenti istituzionali.
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