di Mauro Seminara
Il presidente della Repubblica, al termine di questo secondo giro di consultazioni, ha deciso di convocare il premier uscente Giuseppe Conte per conferire un incarico esplorativo per la formazione di una maggioranza alternativa a quella delle forze politiche Movimento 5 Stelle e Lega. La convocazione, per le 09:30 di domattina, è stata annunciata dal portavoce del Quirinale Giovanni Grasso. Luigi Di Maio e Nicola Zingaretti pare quindi abbiano trovato un’intesa per evitare le elezioni anticipate. La soluzione, che dovrebbe dar vita ad un Governo politico come voluto dal presidente della Repubblica, metterebbe drasticamente alla porta la Lega ed il suo leader Matteo Salvini, reo di aver preteso la crisi di Governo per incassare il consenso che aveva – secondo i sondaggi – accumulato negli ultimi mesi. Salvini ha accusato il M5S ed il PD di eccessivo attaccamento alle poltrone e di aver fatto un inciucio per privare gli italiani dei loro diritti elettorali.
Una uscita disperata, quella del segretario federale del Carroccio, che sembra aver dimenticato quell’8 agosto in cui ha annunciato l’intenzione di sfiduciare Giuseppe Conte a poche settimane dalla chiusura della Legge di bilancio con cui il Governo italiano dovrà tentare di evitare l’aumento Iva che causerebbe una crisi dei consumi devastante per il PIL italiano. Lo stesso Salvini, nel suo nervoso intervento in sala stampa al Quirinale, dopo l’incontro con Mattarella, nel tentativo di mantenere un tono da leader, ha proposto una lunga argomentazione in cui lasciava intendere che anche Berlusconi lo avrebbe scaricato preferendo maggiore stabilità governativa. Il ministro dell’Interno uscente, al momento, sarebbe insieme al suo partito l’unico tagliato fuori dal Governo ed anche l’unico a pagare severamente in termini di consenso, essendo precipitato, secondo i sondaggi, dal giorno in cui ha aperto la crisi di oltre 15 punti percentuali. Sondaggi che verranno certamente ripetuti dopo l’esito odierno delle consultazioni e che potrebbero rivelare un aumento esponenziale degli elettori che si sono sentiti traditi, dando a Salvini del traditore anche sui social, per la sua brama di “pieni poteri”.
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