Per il primo anno dal bum turistico delle precedenti stagioni estive, l’Italia registra una battuta d’arresto con una flessione dell’1,1%. Agosto ha mantenuto un buon trend per la penisola e forse questo periodo intenso ha salvato la media estiva. Il 2019 però vede una perdita di circa 2,3 milioni di turisti. Il dato della stagione stiva 2019 per l’Italia è infatti pari a 205,7 milioni di presenze turistiche, buona parte delle quali ha preferito le città d’arte che hanno così registrato un miglioramento di settore a scapito delle località marinare. Il dato negativo viene attribuito a molti fattori, tra i quali le condizioni meteo incerte ed il quadro complessivo dell’economia italiana ed internazionale. La stagione turistica estiva italiana è in calo anche mentre riprendono quota le mete turistiche del Mediterraneo con cui da sempre l’Italia deve competere, anche a causa dei costi di soggiorno sensibilmente inferiori.
L’indagine di mercato è stata condotta da CST per Confesercenti-Assoturismo su un campione di 2.484 imprese ricettive. La flessione del mercato italiano, che aveva registrato un incremento mentre i competitor che si affacciano sul Mar Mediterraneo accusavano il colpo della scarsa sicurezza conseguente ai vari e diffusi attacchi terroristici, è anche in questo caso inversamente proporzionale al trend mediterraneo. La ripresa turistica di Spagna, Tunisia, Egitto e Grecia ha ridotto l’affluenza delle pur magnifiche località balneari dello stivale. Nel periodo estivo 2019 è stato invertito anche sotto altri aspetti il refrain sulla sicurezza interna, con il precedente Governo italiano che spingeva molto sulla presunta necessità di sicurezza interna ed i competitor che sponsorizzavano quadri di stabilità e ritrovata sicurezza. Salvano ancora una volta il Bel Paese le sue città d’arte ed il considerevole numero di siti patrimonio dell’umanità che il mondo invidia.
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