Libia, l’Europa bombarda e il Ruanda accoglie

La Repubblica del Ruanda accoglierà nelle prossime settimane 500 persone attualmente detenute nei lager libici per migranti. Il programma di ricollocamento interno all'Unione africana è stato annunciato ieri a Ginevra e prevede una evacuazione già programmata di 4.700 particolarmente vulnerabili

L’annuncio è stato fatto ieri dal portavoce dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, Babar Baloch, all’esito di accordo raggiunto tra le Nazioni Unite, l’Unione Africana ed il Ruanda. Il piano prevede l’evacuazione dei migranti detenuti nei centri-lager della Libia per garantire loro condizioni più dignitose e maggiore sicurezza al riparo dai raid aerei che dilaniano il territorio nordafricano. Il primo gruppo in previsto trasferimento è di 500 persone e l’agenzia delle Nazioni Unite afferma che l’evacuazione avverrà nelle prossime settimane. Il piano complessivo prevede però l’evacuazione di 4.700 persone detenute in Libia e particolarmente vulnerabili anche rispetto agli altri migranti detenuti nei lager circondati dalla guerra.

Da Ginevra, dove Babar Baloch ha annunciato la chiusura dell’accordo in conferenza stampa, il programma Unhcr di trasferimento è stato presentato come un nuovo sistema di ricollocazione interno all’Unione Africana. Il portavoce lo ha definito come una vera speranza inattesa. Le Nazioni Unite avevano intrapreso il percorso dei programmi di ricollocazione umanitaria con l’Unione europea, ma questa aveva fornito sempre scarsa disponibilità ed i corridoi comprendevano sempre e solo poche centinaia di persone per Stato membro. A volte più utili a pose plastiche di chi nel frattempo ostacolava i flussi migratori che a mettere in salvo nuclei familiari esposti a gravi rischi per la loro vita.

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