Il generale dell’Arma in congedo Antonio Pappalardo, già assessore al Comune di Lampedusa con il sindaco condannato in via definitiva Dino De Rubeis e poi leader di vari movimenti tra i quali, in ultimo, il Movimento Liberazione Italia, è stato rinviato a giudizio per vilipendio al Presidente della Repubblica. Il capo di imputazione, per un rappresentante della Benemerita, se pur in congedo, con il grado di generale, rappresenta un onta per i Carabinieri che negli ultimi tempi hanno dovuto digerire altre gravi nefandezze messe in atto da loro esponenti. A settembre di due anni addietro, insieme al direttore di “Imola Oggi” Armando Manocchia, il generale Pappalardo aveva tentato una manifestazione di massa in Piazza Montecitorio contro quelli che definivano “abusivi” del Parlamento nella scorsa legislatura. Azioni di aggressione alle istituzioni che spianavano, in un modo o nell’altro, la strada alla destra estremista che stava per arrivare con la scalata al consenso di Salvini e Meloni. Il generale Antonio Pappalardo non era nuovo a sortite gravi nel giudizio e nei termini dei suoi comizi, e le accuse rivolte al Capo dello Stato Sergio Mattarella, definito “usurpatore” gli costeranno adesso una probabile condanna.
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