Un barchino in legno con 45 persone a bordo è riuscito ad arrivare nei pressi di Malta, a sudovest dell’isola. La posizione è stata tracciata da Alarm Phone, che ne ha ricevuto la richiesta di soccorso questa mattina. Le persone, uomini e donne, sono partite dalla Libia, vicino Tripoli ed al momento in cui chiedevano aiuto erano in gravi difficoltà e con una donna in gravidanza che stava forse affrontando un aborto con perdite di sangue. Sulla piccola barca di legno ci sono donne, ma anche bambini. Alarm Phone ha subito inoltrato la richiesta di soccorso a Malta. Ultimo contatto della centrale d’allarme civile, come da loro stessi annunciato, alle 10:40, quando da bordo legno hanno detto ad Alarm Phone delle perdite di sangue della donna, che non hanno acqua potabile e che erano partiti due giorni prima dalla Libia.
Poco più tardi, alle 12, a breve distanza da Lampedusa, poche centinaia di metri da Cala Croce, una barca con 102 persone è stata fermata da Guardia di Finanza e Guardia Costiera e soccorsa con immediato trasbordo. Anche a bordo del natante giunto a Lampedusa c’erano molte donne, alcune delle quali sono state trasferite in guardia medica. Tra punti di sutura ad una ferita, una frattura su cui intervenire e donne con gravidanza a rischio, le condizioni generali delle persone soccorse sotto costa erano mediamente poco sane. Molti dei 102 migranti avevano anche i sintomi evidenti di disorientamento e spossatezza per un viaggio che ha messo i loro corpi a dura prova. Dall’aeroporto di Lampedusa si è anche alzato in volo l’elicottero del 118 per delle ospedalizzazioni. Lampedusa non dispone che di un poliambulatorio, una guardia medica ed un presidio territoriale d’emergenza.
Nel primo pomeriggio è stata intercettata un’altra barca con a bordo circa 60 migranti. Anche questa a sud di Lampedusa. L’operazione SAR e di polizia giudiziaria ad opera di Guardia costiera e Guardia di Finanza è ancora in corso. Nel frattempo, molto più a sud di Lampedusa, la Ocean Viking attende che la Centrale di Coordinamento della Libia o altro MRCC le indichino un place of safety vero in cui poter condurre in sicurezza le 109 persone soccorse ieri. Un gommone ed una barca in legno con un totale di 22 minori non accompagnati, oltre a donne e bambini, cui la Libia ha offerto il “porto sicuro” di Khoms. Una procedura che i libici continuano a seguire, indicando propri porti, malgrado la rappresentazione che le Nazioni Unite hanno dato del territorio e dell’operato della loro cosiddetta guardia costiera. La Ocean Viking, nave delle Ong SOS Mediterranee e Medici Senza Frontiere ha rifiutato il place of safety assegnato dalla Libia ed attende riscontro da autorità europee che dovranno adesso assumere il coordinamento.
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