Poche ore dopo l’articolo di ieri sullo stallo imposto alla nave delle Ong SOS Mediterranee e Medici Senza Frontiere, dal Viminale è partito il nullaosta per il porto sicuro di Messina da assegnare alla Ocean Viking. La lunga attesa, che sembrava dover presenziare sul tavolo del vertice di Malta come un trofeo, è stata interrotta dal Governo italiano che ha così accordato lo sbarco in Italia delle 182 persone soccorse tra il 17 ed il 18 settembre in area SAR libica. La nave ha messo la leva dei motori su “avanti tutta” ieri sera, intorno alle 19, quando ha ricevuto in plancia di comando la consegna della Centrale di Coordinamento Soccorso Marittimo italiana. L’arrivo è previsto per questa sera, dopo il tramonto, al largo del grande porto civile siciliano. La scelta, anche questa volta, è ricaduta su un porto piuttosto distante dal punto di attesa della nave soccorritrice. Dopo sei giorni a bordo, alle persone salvate dalla Ocean Viking è stato così imposto un ulteriore giorno di navigazione. Un compromesso quindi, tra l’aver concesso finalmente ma con colpevole ritardo il porto sicuro ed il veder sbarcare i 182 naufraghi soltanto dopo che i ministri dell’Interno avranno concluso il loro tavolo sul meccanismo di redistribuzione che includerà anche le persone ancora adesso a bordo della Ocean Viking.
Tra le persone che hanno atteso quasi una settimana dal soccorso prima di poter accedere ad un place of safety in cui chiedere protezione internazionale, esposte ieri anche ad un violento temporale con scariche di fulmini e violenta pioggia, ci sono anche dei bambini in tenerissima età. Una di queste inconsapevoli vittime aveva appena una settimana di vita al momento del soccorso e, come ha fatto notare lo staff medico di MSF, ha trascorso metà della propria esistenza su una nave in attesa di un luogo sicuro che le offrisse accoglienza. L’altra metà l’ha trascorsa in un inferno da cui la madre è fortunatamente fuggita riuscendo anche a salvarle la vita. La Ocean Viking navigherà quindi tutto il giorno e già adesso sta transitando vicino Malta, dove i ministri dell’Interno europei siedono attorno allo stesso tavolo per trovare un punto d’incontro sul meccanismo di redistribuzione dei migranti. La soluzione, abbordabile per i richiedenti asilo, è difficile per il flusso migratorio di natura “economica”. Non risulta però che i rappresentanti degli Stati membri radunati a La Valletta abbiano all’ordine del giorno un sistema di evacuazione legale dei migranti presenti in Libia oppure una riforma della regolamentazione flussi in area Schenghen.