Oggi è stato pubblicato dalla ONG spagnola Proactiva Open Arms un video di sensibilizzazione dal tono chiaramente canzonatorio. Ad esser preso a sberleffi, più che il titolare degli slogan su “crociere” e “pacchia”, è proprio l’idea diffusa di migrazioni comode di puro opportunismo. A metterci la faccia, come si usa dire spesso in politica, sono stati volti noti di cinema e Tv. Per la regia di Paolo Pisacane, su sceneggiatura di Giancarlo Fontana, Giuseppe Stasi e Giulio Guarino, si sono cimentati nella gratuita interpretazione di testimonial in una parodia di spot su crociere gli attori Alessandro Tiberi, Donatella Finocchiaro e Andrea Sartoretti. Il risultato è uno schiaffo ai più virali luoghi comuni riguardanti le migrazioni attraverso il Mediterraneo centrale.
“Stanco dei soliti viaggi? Anche noi”, annuncia Donatella Finocchiaro con il tono di chi sta aprendo una televendita pubblicitaria. Andrea Sartoretti parla di overbooking e “navi non di ultimissima generazione” mentre scorrono immagini di carrette del mare stracolme di migranti. Alessandro Timperi vanta le aree gioco a bordo della nave da crociera Open Arms, mentre le immagini mostrano bambini in mare aperto che urlano e lanci di salvagente. Andrea Sartoretti vanta il personale qualificato di bordo, garantendo che sarà a disposizione per necessità, e Alessandro Timperi conclude il concetto con un esempio: “Tipo? Sopravvivere!”. Infine di nuovo Donatella Finocchiaro, che incide il vero messaggio del promo: “Perchè questa non è una crociera. È il viaggio di migliaia di persone che rischiano la vita per raggiungere l’Europa, e fuggire da guerre, persecuzioni, povertà. Salvare vite non è un reato”.
Appare poi il logo di Open Arms mentre l’attrice invita lo spettatore con un “aiutaci a proseguire” chiaramente riferito alla campagna di raccolta fondi mediante piccole donazioni con cui le ONG finanziano le operazioni di soccorso nel Mediterraneo. Non è la prima volta che le grottesche campagne di propaganda politica diventano video, spesso virali, con cui vengono sbeffeggiati gli slogan di certi partiti o certi leader di partito. Spesso, purtroppo, la satira, l’umorismo in generale, riescono a far breccia più di altri metodi di comunicazione, cogliendo lo spettatore impreparato e senza difese di fronte a temi solitamente scagliati con ferocia che vengono utilizzati per ridere ed inevitabilmente riflettere. Forse è per questo che in Italia è quasi del tutto scomparsa la satira dalla Tv.