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Per Giorgia Meloni l’italiana “Bella ciao” è inno sovietico

“Bella ciao” è la canzone dei partigiani per antonomasia. Ma è una canzone italiana, dei partigiani italiani. Oggi viene intonata ovunque nel mondo e negli ultimi giorni anche grazie al movimento delle “sardine” che, partendo da Piazza maggiore a Bologna, hanno portato “Bella ciao” fino a New York. Ma l’inno partigiano è e rimane una canzone storica della resistenza antifascista. La leader di Fratelli d’Italia ha pubblicato questa mattina un video in cui i commissari europei hanno intonato “Bella ciao” seguendo una platea che gli stava davanti durante le foto ufficiali di rito. Questo assecondare le note antifasciste è per la ex missina Giorgia Meloni – che nel simbolo dell’attuale partito conserva la fiamma tricolore – una evidenza “sovietica”. Scrive infatti Giorgia Meloni: “Commissari europei intonano “Bella Ciao”. Solo io reputo scandaloso questo ridicolo teatrino da parte delle più alte istituzioni europee?  Non hanno nulla di più importante di cui occuparsi?”.

Ed al quesito sulle cose più importanti di cui occuparsi, che tanto ricorda il suo alleato Matteo Salvini quando si riferisce ai magistrati che lo indagano, Giorgia Meloni allega un estratto secco del video graficamente corredato da un appariscente testo: “Unione sovietica europea – I commissari cantano Bella ciao”. Lo scandaloso intonarne le note viene immediatamente ripreso dal fedelissimo Il Giornale, che con un proprio tweet parla di “deriva rossa dei commissari”. Perché la resistenza al fascismo è, per Meloni e stampa di partito, automaticamente appartenenza al comunismo. Social delirium, ma solo per buoni intenditori.

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