La grave sequenza sismica che aveva devastato le due maggiori città dell’Albania, Durazzo e la capitale Tirana, sembrava essere finita dopo la serie di scosse tra i 4 ed i 5 gradi scatenatesi in pochi giorni. L’Albania non era in grado di affrontare da sola i danni ed il numero di vittime che i terremoti avevano causato ed era stata chiesta un consistente mano di aiuto ai Paesi amici, vicini ed in generale l’Unione europea. Ancora impegnata con le macerie, la seconda città dell’Albania è stata di nuovo epicentro di un terremoto. Anche questa volta di magnitudo importante: 4.7 gradi sulla Scala Richter. L’epicentro è però questa volta un paio di chilometri più ad est della precedente drammatica sequenza, sempre però alla periferia nord di Durazzo.
Il terremoto che ha colpito Durazzo ieri pomeriggio, alle 17:03, con ipocentro calcolato a dieci chilometri di profondità, si è verificato pochi giorni dopo quelli che hanno colpito – fortunatamente senza vittime – la provincia di Benevento ed appena un giorno dopo il terremoto che è stato rilevato dall’INGV alle pendici nord dell’Etna. Un violento brontolio del vulcano attivo più grande d’Europa, emblema della provincia siciliana di Catania, la cui intensità è stata calcolata in 3.7 gradi. Il sisma, ipocentro a 22 chilometri di profondità, ha avuto epicentro a 4 Km da Maletto, piccolo paese della provincia etnea sito tra Bronte e Randazzo, tra l’Etna ed il Parco dei Nebrodi. Oggi, alle 16:09 ora italiana, un terremoto di 6.1 gradi di magnitudo ha colpito l’Afghanistan sulla linea poco abitata della faglia in cui convergono due grandi zolle asiatiche.