di Mauro Seminara
Sul finire della ricognizione aerea, quando l’unico obiettivo era ormai raggiungere l’aeroporto di Lampedusa in tempo, il velivolo Moonbird della Ong tedesca Sea Watch aveva avvistato un altro barchino carico di persone. Una piccola barca in legni che sfidava le onde del Mediterraneo centrale e che il Moonbird non poteva più monitorare perché il velivolo non è abilitato al volo in notturna ed in questa stagione non avrebbe avuto il tempo di fare una sosta rifornimento e riprendere il volo. La piccola barca, fotografata dai volontari che l’hanno sorvolata, è stata segnalata anche e soprattutto all’unica nave capace di intervenire: la Ocean Viking. La nave delle Ong internazionali Medici Senza Frontiere e SOS Mediterranee aveva rintracciato alle prime luci un gommone che andava incontro a morte certa, con 112 persone a bordo e la prua sgonfia che impediva loro di salire sulle onde invece di far entrare il mare nello scafo. Alle 07:59 la grande nave da soccorso aveva comunicato il completamento dell’operazione SAR oltre le 30 miglia a nord di Sabrata, in piene acque internazionali – se pur di competenza ricerca e soccorso libica – e nel bel mezzo del Mediterraneo centrale.
La piccola barca in legno, salpata dalla Libia come il gommone soccorso al mattino, non avrebbe potuto affrontare il mare che si stava preparando in quella parte del mondo, ingrossato da raffiche di vento – oggi – di oltre 70 chilometri orari. Per la nave umanitaria era quindi una corsa contro il tempo quella dell’operazione SAR segnalata dal cielo da Moonbird. Le condizioni meteo marine inoltre non avrebbero permesso ad imbarcazioni di stazza inferiore di affrontare quel mare. La Ocean Viking ha miracolosamente raggiunto la piccola barca azzurra quando ormai era buio. Miracolosamente perché per fortuna dei passeggeri migranti la barca non era alla deriva, e la nave doveva quindi trovare una barca che si spostava dal punto in cui era stata avvistata. L’esperienza ormai maturata dai soccorritori delle Organizzazioni non governative, osteggiate e criminalizzate di governi italiani avvicendati negli ultimi due anni, è un solido riferimento di sicurezza nel Mediterraneo anche per le Centrali di Coordinamento Soccorso Marittimo (MRCC) delle autorità nazionali ormai troppo spesso con le mani legate e le motovedette agli ormeggi. La sola SOS Mediterranee, prima con la nave Aquarius e dopo con la Ocean Viking, dal febbraio 2016 ad oggi ha salvato oltre 30mila persone di cui 29.523 con la Aquarius.
La Ocean Viking ha trovato la barca quando ormai il sole era tramontato. Dalla barca però erano riusciti a mettersi in contatto con Alarm Phone, la centrale d’allarme civile che ha contribuito a non far abbandonare in mare migliaia di persone. Quando il Moonbird li aveva avvistati, Alarm Phone aveva perso il contatto con loro. A bordo, come raccolto dalla centrale d’allarme di Watch the Med, circa 40 persone e l’ultimo contatto è stato alle 18:30, quando Alarm Phone li ha localizzati in “una zona SAR vicino Linosa”. Poco più tardi la Ocean Viking ha raggiunto la piccola barca in legno con a bordo 50 persone che dovrebbe essere la stessa della richiesta di aiuto ad Alarm Phone. Le testimonianze che i volontari e soccorritori a bordo di Ocean Viking stanno raccogliendo fugheranno il dubbio. L’operazione di soccorso si è conclusa alle 23:10, come comunicato dalla nave umanitaria. Tra le 50 persone messe in salvo dai soccorritori ci sono anche 10 bambini ed un neonato.
L’operazione SAR si è svolta effettivamente vicino l’arcipelago italiano delle Pelagie, ma a sud di Lampedusa invece che vicino Linosa. In quella zona SAR di competenza maltese di fatto distante dall’isola-Stato e molto vicina a Lampedusa. Una zona peraltro in cui, a breve distanza dal punto di soccorso di ieri sera, le aree SAR italiana e maltese si sovrappongono creando ulteriore spunto per il consueto scaricabarile tra i due Stati mentre le persone in mare rischiano la vita. Intanto la Ocean Viking si è spostata a nordest del punto nave in cui ha salvato i 50 naufraghi. Adesso la Ocean Viking si trova esattamente tra Linosa e Malta, su quella invisibile linea di confine tra la zona SAR italiana e quella di Malta, competente quest’ultima – per le Convenzioni internazionali – del soccorso di ieri sera operato dalla nave Ong.
La prua rivolta a nordest, la Ocean Viking naviga per raggiungere un punto di riparo a nordovest di Malta, dove il vento e le alte onde si quietano, in attesa di un porto sicuro in cui sbarcare i 162 naufraghi che ha a bordo. Per il pomeriggio odierno sono previste raffiche di vento da circa 60 chilometri orari, ma domani e dopodomani il Mediterraneo centrale sarà in burrasca, con vento da 80 Km/h e onde alte da classificazione “Mare agitato” (grado superiore a quello di “Mare molto mosso”, nda) proprio nell’area del Canale di Sicilia. Non si esclude che i civilissimi Stati membri dell’Unione europea possano lasciare queste persone in balia delle onde anche per il periodo delle feste cristiane in cui scambieranno, anche i responsabili delle rispettive autorità nazionali, amorevoli messaggini di bontà natalizia ed auguri immersi nel tepore dell’alveo familiare.
Aggiornamento:
Le 50 persone soccorse dalla nave Ocean Viking, tra cui dieci bambini ed un neonato, sono fortunatamente le stesse che avevano chiesto aiuto ad Alarm Phone e delle quali la centrale d’allarme civile aveva perso il contatto.
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