Trecento panetti di cocaina pressata, imballata ed occultata abilmente in un carico di marmo proveniente dal Brasile. La scoperta della Guardia di Finanza nel porto commerciale di La Spezia è da record nel sequestro di quella che un tempo era definita “la droga dei ricchi” e che oggi inonda le strade di tutta Italia e viene anche venduta ai ragazzi in età adolescenziale. Ed il quantitativo rivenuto in un unico trasporto fornisce anche una valida idea del traffico che interessa il Paese e dei quantitativi che passano, o tentano di passare, in ogni porto commerciale dello stivale. I continui ed ingenti sequestri nel porto di Gioia Tauro, in Calabria, lasciavano intendere preferenze dei narcotrafficanti nella scelta dei punti di arrivo della droga, ma l’operazione “Samba” di La Spezia ha smentito tale ipotesi dettata unicamente dalla statistica.
La droga era contenuta al centro di un carico di lastre di marmo proveniente dal Brasile, tagliate come le pagine di un libro con nascondiglio (Foto), e riposta in panetti singolarmente confezionati. Trecento “mattoni” di cocaina in mezzo al marmo, per un peso complessivo di circa 333 chilogrammi. Circa 100 milioni di euro, valore commerciale stimato dalle Fiamme Gialle, in un solo carico stoppato dai militari in collaborazione con l’Agenzia delle Dogane anche e soprattutto grazie alla tecnologia di cui dispongono in alcuni porti. Tecnologia capace di dare risultati strepitosi nella lotta al narcotraffico ed al contrabbando, ma che dovrebbe essere implementata notevolmente perché il lavoro della Guardia di Finanza e dell’Agenzia delle Dogane sia maggiormente incisivo. Si tratta di scanner capaci di visionare il contenuto dei container, come per le valigie in aeroporto, senza forzare i sigilli e rovistare tra la merce contenuta. Un risparmio di tempo enorme e maggiori capacità nel contrastare l’ingegno dei narcos.
La prima fase dell’operazione delle Fiamme Gialle, come sempre, è nata tra le carte. Qui, tra i documenti di trasporto, i militari hanno ritenuto che la merce proveniente dal Brasile – ritenuto “Paese sensibile” per il traffico merci in Italia – valeva un controllo un po’ più approfondito per le casse di legno contenenti lastre di granito. La tecnologia di cui sopra ha quindi permesso di confermare che il carico era anomalo, motivando l’ispezione del container. Scoperto il vano segreto con l’enorme quantità di cocaina, la Guardia di Finanza di La Spezia ha deciso di condurre un’operazione – denominata appunto “Samba” – per scoprire a chi era destinata la droga. Il container è stato richiuso con il carico rimesso a posto, ma senza il reale contenuto di stupefacente all’interno. I militari hanno così seguito la merce, transitata da un grossista di marmi – risultato estraneo al traffico – che si è limitato ad effettuare la consegna al vero destinatario e committente del marmo granito nero spedito dal Brasile.
Il carico è stato quindi consegnato a chi ha provveduto all’apertura delle casse per trovarvi dentro una brutta sorpresa invece della droga attesa. La Guardia di Finanza ha così tratto in arresto quattro persone, in un magazzino di Massa Carrara – località della Toscana nota nel mondo per i suoi marmi – in cui l’organizzazione si aspettava di estrarre il preziosissimo contenuto della spedizione. Le manette sono scattare per quattro persone di quattro diverse nazionalità. A cooperare erano infatti un italiano, un albanese, un croato ed un brasiliano. Le attività, coordinate dalla Procura della Repubblica di La Spezia, sono state svolte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Genova e dal Gruppo di La Spezia. A seguito dell’arresto dei quattro narcotrafficanti, l’autorità inquirente avrà il compito di scoprire a quale mercato della droga era destinata la cocaina e quale enorme rete di trafficanti e spacciatori si nasconde dietro la spedizione.