di Vittorio Alessandro
«Carola Rackete non andava arrestata: entrando in porto e violando i divieti ha adempiuto a un dovere, portare in salvo i migranti soccorsi in mare»: così ha deciso la Cassazione.
Ne deriva qualche osservazione:
1) che i divieti contenuti nel decreto Sicurezza sono illegittimi e ora non sono “parcheggiati”, ma procurano danni agli uomini e alle istituzioni ogni giorno di più;
2) che la Procura di Agrigento ha assunto fino in fondo il proprio ruolo, opponendo ricorso all’ordinanza del Gip che non convalidò l’arresto della Rackete;
3) che sbagliò chi si oppose all’accosto in banchina della Sea Watch (e anche chi non lo facilitò) e che è ridicolo parlare ancora di “speronamento” e di manovra aggressiva.
L’avevamo detto in molti, ora si è pronunciata la Cassazione, ed è l’ultima parola.
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