di Vittorio Alessandro
Cerco di spiegarmi il motivo per cui in piazza a Bologna ieri c’erano quarantamila Sardine. Non perché esiste Salvini, ma perché egli incarna l’arroganza di un uomo che, disprezzando le istituzioni e i più deboli, sarebbe di nuovo pronto a chiedere per sé tutti i poteri additando nemici d’occasione. Perché la vicenda “Gregoretti” che lo coinvolge è stata (da tutta la politica) ridotta a un affare di palazzo, come i 49 milioni rubati, come i traffici illeciti con i magnati russi.
Non soltanto perché c’è la mafia, ma perché (nonostante l’alternarsi di governi di centrosinistra e di centrodestra) la criminalità organizzata è – come ha spiegato, purtroppo inascoltato, per ultimo il procuratore Gratteri – più forte e con la cravatta dei politici e di uomini delle istituzioni.
Non soltanto perché c’è la povertà, ma perché – sempre nonostante quanto sopra – la povertà aumenta e le ricchezze di pochi uomini invece esondano; perché si fanno piccoli aggiustamenti sui piccoli redditi di cittadinanza, sui bonus, sulle tasse, smuovendo la scarsa minestra di tanti e lasciando crescere redditi sbalorditivi di pochi.
Esistono le Sardine perché, nonostante il valore di larga parte della stampa, esiste quella assisa in televisione con l’occhio posato soltanto sugli ascolti e gli applausi finti.
Esistono perché, davvero, non se ne può più di assistere al solito, sfiancante giro di valzer, mentre il paese continua ad affondare.
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