I finanzieri del Comando Provinciale di Napoli hanno rintracciato e tratto in arrestato il 45enne Basilio Lanzilli, alias “Armando”. Era latitante dal 1 agosto dello scorso anno, quando nel corso di una operazione di esecuzione di custodia cautelare per narcotraffico era riuscito a sottrarsi all’arresto. Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Napoli aveva disposto misure restrittive per cinque persone, ma Armando si era già dato alla latitanza nascondendosi per sei mesi. Lanzilli era risultato, secondo gli inquirenti che ne avevano chiesto la cattura, coinvolto in un traffico internazionale di droga. Le indagini condotte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia, si erano da poco concluse con l’arresto di 12 persone. Tutte, secondo gli esiti investigativi, coinvolte nella fallita importazione di 55 kg. di cocaina provenienti dalla Colombia. L’operazione di importazione della droga era saltata perché il carico era stato sequestrato il 31 marzo del 2016 dalle Autorità Doganali Statunitensi presso l’Aeroporto di Atlanta.
Con il fallito tentativo di importare cocaina dalla Colombia, per Armando era saltato anche il rapporto con i fornitori sudamericani ed il traffico di droga era stato riorganizzato entro i confini nazionali appoggiandosi ad altre organizzazioni. Basilio Lanzilli aveva quindi messo in piedi un commercio di cocaina ed hashish che acquistava “all’ingrosso” per poi rivendere alle “piazze di spaccio” di Napoli. Le ricerche del latitante non si erano interrotte e gli investigatori avevano messo sotto controllo familiari e persone note come vicine ad Armando. Le indagini hanno permesso di sapere che circa un mese addietro il latitante aveva affittato un appartamento da usare come rifugio, sempre nel capoluogo della Campania. La ricerca è stata condotta dai militari del Gruppo d’Investigazione Criminalità Organizzata (GICO) che, per essere certi che il latitante non si desse a nuova fuga, oltre a riuscire con assoluta esattezza a scoprire l’ubicazione del covo hanno anche monitorato i movimenti fino a far scattare il blitz con la sicurezza che Armando si trovasse dentro. Basilio Lanzilli è quindi finito in manette dopo circa 180 giorni di latitanza con il fiato sul collo.