di Mauro Seminara
Con i tempi che corrono è doverosa una iniziale premessa circa gli arrivi di migranti a Lampedusa. Gli arrivi di “harragas”, tunisini e non, non si sono mai fermati a Lampedusa. Arrivavano con il Governo Gentiloni, quando al Viminale c’era Marco Minniti; arrivavano con il leader dei “porti chiusi” Matteo Salvini durante il primo governo Conte; arrivano anche adesso con il Conte bis ed il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese. Mediterraneo Cronaca ne ha dato notizia costantemente, anche e soprattutto quando tutti i riflettori erano puntati sulle navi Ong bloccate al largo per la propaganda che oggi si sta trasformando in sequenza di richieste di autorizzazione a procedere contro l’ex ministro Salvini. Adesso però c’è una novità, e su questo fattore nulla può anche il più potente governatore del mondo: i “giorni della merla” nel Mediterraneo centrale non ci sono stati, la gente a Lampedusa andava in spiaggia a prendere il sole senza temere il freddo ed il mare era navigabile anche per una vasca da bagno. Il risultato è che dalla costa tunisina le barche sono partite anche a fine gennaio, raggiungendo puntualmente Lampedusa.
Dopo l’approdo autonomo di 40 migranti, ieri pomeriggio, partiti dalla Tunisia con un “carico” di profughi subsahariani tra cui anche sette bambine a rendere il numero delle donne in maggioranza, l’isola è stata raggiunta da un altro barchino sul quale viaggiavano 6 uomini diretti – in un modo o nell’altro – in Europa. Sono stati fermati a breve distanza dalla costa di Lampedusa da una motovedetta della Guardia di Finanza e condotti a terra per il trasferimento al centro di prima accoglienza di Contrada Imbriacole. Questa mattina è stato invece il turno di un gruppo di migranti composto da 15 persone che in autonomia, anch’essi, hanno raggiunto Lampedusa per approdare in località Cala Madonna. Anche quest’ultimo gruppo, fermato all’arrivo dalle forze dell’ordine, è stato trasferito al centro di prima accoglienza per le procedure di rito. Sono quindi 61 i migranti registrati in 24 ore al centro di Contrada Imbriacola adesso gestito dalla trevigiana Nova Facility. Intanto rimangono incerte le sorti della barca che aveva chiesto aiuto mediante la centrale d’allarme civile Alarm Phone mentre si trovava in area di competenza Ricerca e Soccorso (SAR) di Malta. Le condizioni meteo stanno facilitando le partenze, dalla Tunisia per la spinta offerta dalla navigabilità del Mediterraneo centrale e dalla Libia per la spinta obbligata dalla guerra e per i sempre più complessi equilibri ed interessi dei governi libici, delle sue guardie costiere e dei suoi trafficanti.