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Opprobrium

di Vittorio Alessandro

Il memorandum con la Libia è stato rinnovato con l’impegno di fornire alle milizie locali impegnate nel recupero dei fuggitivi dotazioni per circa 800 milioni. Ne fa l’elenco Fiorenza Sarzanini sul Corriere della Sera: due motovedette da 35 metri, 30 jeep per la sorveglianza terrestre, furgoni, ambulanze, barche minori, telefoni satellitari, attrezzature subacquee, binocoli diurni e notturni.

Un addendum proposto dall’Italia prevederebbe che tali materiali non vengano destinati ad uso bellico e che la Libia si impegni a rispettare i diritti umani, ma la proposta dovrà essere attentamente vagliata dai miliziani.

Ieri, nel frattempo, si è saputo di 91 persone lasciate in pericolo al largo delle coste libiche con il mare in burrasca, ma la notizia è stata risucchiata a fondo dalle cronache sulla litigata fra Bugo e Morgan e sul bacio fra Boss Doms e Achille Lauro.

Del resto, la Libia è stata avvisata dell’evento in corso. È vero che, in caso di mancato intervento, dovrebbero accorrere i mezzi di soccorso degli altri Stati, ma ci sono le Ong – i famosi “tassisti del mare”, come li definì Di Maio – a rimediare (sempre che a qualcuno non venga in mente di applicare le norme sulla sicurezza volute da Salvini).

Un memorandum, un addendum e tanto opprobrium, che in latino vuol dire “infamia”.

Vittorio Alessandro: Ammiraglio in congedo, è stato a lungo responsabile della comunicazione della Guardia costiera e del reparto ambientale delle Capitanerie. Ha curato l’informazione istituzionale in occasione delle migrazioni via mare nel 2011 e del sinistro della Costa Concordia nel 2012; ha guidato la missione ambientale italiana Bahar in Libano nel 2006. Dal 2012 al 2017 ha presieduto il Parco Nazionale e l’Area marina protetta delle Cinque Terre. Nel 2014 ha pubblicato “Puntonave” (Mursia editore) e dal 2012 cura l’omonima pagina su Facebook.
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