Il ragazzo italiano che era rimasto bloccato a Wuhan, epicentro cinese del nuovo coronavirus, per sintomi di sospetto contagio è atterrato all’aeroporto militare di Pratica di Mare con un volo speciale dell’Aeronautica Militare italiana. Da Pratica di Mare è stato poi subito trasferito presso l’Istituto Nazionale Malattie Infettive (INMI) Lazzaro Spallanzani. “Abbiamo mantenuto la promessa fatta a Niccolò e alla sua famiglia”, ha dichiarato il ministro degli Esteri Luigi Di Maio confermando che con l’evacuazione del giovane italiano sono stati portati fuori dall’epicentro virale tutti i connazionali che si trovavano nella provincia di Hubei.
La questione coronavirus, conclusa la completa evacuazione degli italiani, si sposta ora unicamente sull’aspetto commerciale dell’Italia nei rapporti con la Cina. Il tracollo cinese, dovuto alla chiusura di collegamenti aeroportuali e scambi commerciali causati dal blocco interno dei consumi in Cina. Ancora nessuna notizia attendibile su cure certe per il virus 2019-nCoV, e neanche sulla reale origine di diffusione. Intanto, mentre l’Italia festeggia l’assenza di prodotti in lista di nuove sanzioni degli Stati Uniti, in magra compensazione con le gravi perdite di export verso la Cina, arriva una nuova minaccia sanitaria e commerciale dalla notizia che in Egitto si sarebbe rilevato il primo caso africano di contagio.