di Vittorio Alessandro
Ha detto bene qualcuno, quella del coronavirus è una inattesa guerra senza nemici che ci costringe a serrare le fila e alla decrescita, felice o infelice non importa a nessuno. Uscire il meno possibile: per la spesa, per l’indispensabile, scansando gli strani proiettili che colpiscono a morte soprattutto i vecchi, proprio loro che la guerra vera la ricordano ancora. Seguire i bollettini, le dichiarazioni, contare la perdita delle cose che davamo per scontate, temporanea perdita ma non si sa quanto lunga.
Da questa guerra non si scappa, né arriveranno gli americani a salvarci. Forse sarà l’estate, con i muri caldi e Serenella, che gambe che passi sull’asfalto di Roma.
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