La Grecia è interessata da una gravissima emergenza umanitaria in cui sono gravemente minati i diritti fondamentali dell’uomo e per la quale l’Unione europea latita stando al gioco di ricatto della Turchia. Emergenza che vede indegni campi profughi ed il propagarsi di azioni fasciste gravissime che pare il governo ellenico non intenda perseguire. A campi profughi come quello di Moria, che già ospita circa ventimila persone, ridotte a vivere come animali, si aggiungeranno altri assembramenti di tende per l’istituzione di nuovi disumani ghetti alla periferia dell’Unione europea. Adesso però la Grecia si trova a dover fronteggiare un altro grave problema: la diffusione del nuovo coronavirus.
In Grecia si contano oggi ancora “soltanto” 89 casi di persone ammalate di Covid-19, ma la via percorsa dall’Italia pare stia facendo rapidamente scuola ed oggi il governo ellenico ha annunciato la chiusura di tutte le scuole e le Università in tutto il Paese. La Grecia quindi inizia ad adottare le contromisure già applicate in Italia, ma lo fa prima che il focolaio si estenda sull’intero territorio nazionale. Contromisure che però tengono conto soltanto di una parte della popolazione greca e non delle decine di migliaia di persone che la Grecia ospita come punto di frontiera europeo nei suoi sconfinati campi profughi e che, in caso di diffusione di epidemia, rimangono esposte ai più gravi rischi. Una popolazione migrante di decine di migliaia di persone di cui una buona parte ancora in limbo a causa della sospensione delle richieste di asilo da parte delle autorità.