Il Ministero dell’Interno ha diffuso in serata un comunicato stampa con cui sostanzialmente smentisce le affermazioni fatte dal presidente della Regione Siciliana circa i transiti non autorizzati verso la Sicilia a mezzo traghetti da Villa San Giovanni. “In relazione alle dichiarazioni rilasciate dal presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, si precisa che i transiti giornalieri per la Sicilia hanno fatto registrare una costante diminuzione dai 2.760 di venerdì 13 marzo ai 551 di ieri, domenica 22 marzo”, recita la nota del Viminale che nello smentire il governatore siciliano non fa certo giri di parole. Si legge infatti nel comunicato stampa del Ministero dell’Interno: “Non rispondono al vero, quindi, le accuse del presidente Musumeci – mosse per di più in un momento in cui le istituzioni dovrebbero mostrarsi unite nel fronteggiare l’emergenza – secondo le quali sarebbe in atto un flusso incontrollato verso le coste siciliane, tant’è che, ieri, tutte le persone che hanno traghettato sono risultate legittimate a farlo. Comunque, nel caso in cui venga individuato un soggetto non autorizzato, questi verrà fermato e denunciato ai sensi dell’articolo 650 c.p..”
Poco dopo la diffusione della nota per la stampa del Ministero dell’Interno arriva il sindaco di Messina a fare show direttamente dal porto della città che amministra. Cateno De Luca, sindaco della città dello Stretto, esce in controreplica alle dichiarazioni del Viminale con una presa di posizione che sarà lo stesso dicastero diretto da Luciana Lamorgese a dover porre sotto dovuta attenzione. De Luca, non nuovo a metodi di comunicazione e protesta bizzarri, ha annunciato oggi che in qualità di sindaco della città, quindi di massima autorità sanitaria, non farà più attraccare imbarcaderi nel porto. Sulla banchina del molo San Francesco è quindi andato un live streaming del sindaco, con tanto di megafono e fascia tricolore, in cui sono piovute accuse rivolte al Governo ed in particolare al Ministero della Salute. Il sindaco si è scagliato, tra le altre in rassegna, con una infervorata arringa, contro le disposizioni che consentono alle persone di uscire di casa e di portare il cane a passeggio per i bisogni. Secondo De Luca è stata una scelta inadeguata non essendoci alcun agente pubblica sicurezza che controlli fino a quale distanza da casa si spinge il proprietario del cane.
Amministratori locali e regionali, in tutta Italia, invocano da giorni l’impiego dell’Esercito per impedire alle persone di muoversi con un ulteriore irrigidimento della libertà personale degli individui. I fatti però smentiscono la necessità di tali misure da Stato militarizzato ed a farlo sono gli stessi numeri pubblicati quotidianamente dal Viminale. Sabato 21 marzo sono stati controllati dalle forze dell’ordine 223.633 liberi cittadini su tutto il territorio nazionale. Di questi sono risultati destinatari di denuncia per false attestazioni sulle “comprovate” motivazioni per cui si trovavano fuori casa soltanto 260. Si tratta quindi di appena uno 0,1% scarso dei fermati. Un po’ più elevato, ma niente più che tra il 4 ed il 5%, il numero delle persone denunciate per inottemperanza. Su oltre 220mila persone erano infatti 9.888 quelle che sabato non avevano un valido motivo per disattendere le disposizioni del Governo. Ma in questo contesto da coprifuoco – tra l’altro già invocato dal sindaco di Messina – e da Stato militarizzato, c’è anche chi continua a strumentalizzare l’emergenza sanitaria e quella psicologica degli italiani per attacchi politici di partito. In questo scenario si colloca adesso anche la decisione del sindaco di Messina di chiudere il porto della città ed impedire l’arrivo di passeggeri malgrado ogni giorno su quei traghetti viaggino pendolari che risiedono in Calabria ma che lavorano proprio nella città amministrata dal sindaco Cateno D Luca.