Il centro di prima accoglienza di Lampedusa, un tempo “hotspot” secondo un fallimentare programma europeo di redistribuzione dei migranti, è da ieri libero e torna a poter ospitare fino a 96 persone. Una capienza che rimane però subordinata alla data di eventuale arrivo dei migranti sull’isola. L’ordinanza sindacale prevede infatti che non vengano accolti altri migranti oltre quelli già in isolamento nel centro di Contrada Imbriacola. Se quindi dovessero arrivare venti persone, queste rimarrebbero in quarantena per 14 giorni nella struttura e fino al termine dell’isolamento non potrebbero accedervi altri migranti.
I 26 migranti approdati a Lampedusa il 12 marzo hanno concluso il 27 il loro periodo di isolamento e ieri, 31 marzo, sono stati trasferiti in Sicilia per una accoglienza obbligata in strutture dell’agrigentino. Sono partiti con la nave traghetto del mattino, al momento unica a servire le Pelagie a causa del ridimensionamento dei trasporti marittimi ed aerei, per approdare a Porto Empedocle nel tardo pomeriggio. Il trasferimento è avvenuto alla vigilia dell’avvio formale della missione “Irini” (Irene, dea della pace in greco) che però avrà compiti diversi e lontani dall’area di soccorso migranti a nord della costa della Tripolitania. Nuove imbarcazioni potrebbero arrivare quindi in autonomia, essendo anche le navi ONG fuori operatività a causa della pandemia di Covid-19