di Mauro Seminara
Insolito sbarco nel porto di Lampedusa, dove questa mattina – alle 11:30 – sono entrate tre motovedette di ritorno da un soccorso in acque territoriali e con a bordo un totale di 69 persone. La dinamica si chiarirà con maggiore sicurezza nelle prossime ore, e da quel che si apprende al momento – e che la Guardia Costiera ha reso noto immediatamente mediante il suo ufficio stampa – ci sono migranti recuperati dal mare che, alla vista delle motovedette, si erano tuffati in mare. “Alcuni dei migranti, che si trovavano a bordo di una imbarcazione in legno con motore in avaria, alla vista delle unità navali – spiega la Guardia Costiera – si sono lanciati in acqua e sono stati recuperati immediatamente dai soccorritori marittimi presenti a bordo delle due motovedette classe 300 della Guardia Costiera di Lampedusa“. Sul posto erano quindi presenti due motovedette della Guardia Costiera ed una della Guardia di Finanza.
Quest’ultima potrebbe essere stata scambiata per una motovedetta libica, ma difficilmente, se nelle vicinanze c’erano le SAR classe 300 della Guardia Costiera, i migranti avrebbero potuto temere una cattura libica o altro intervento non esclusivamente di soccorso. La barca in legno che ha raggiunto il confine con le acque territoriali di Lampedusa è partita da Sabrata con un “carico” di persone la cui nazionalità prevalente è del Bangladesh (61 su 69). Altri migranti risultano essere del Sudan (4), Gambia (2), Guinea (1), Marocco (1). Tra i 69, tutti stretti su un piccolo guscio in legno (foto in alto) c’è anche una donna, di nazionalità marocchina, ed 8 minori non accompagnati.
Negli ultimi tempi ci si era, purtroppo, disabituati ad interventi così strutturati per la sicurezza di una barca di migranti a 12 miglia. Due SAR classe 300 della Guardia Costiera oltre alla motovedetta della Guardia di Finanza risultato quindi una insolita procedura per una barca che Alarm Phone segnala quando si trova ormai vicino al confine con le acque territoriali italiane. “Una barca in pericolo con circa 68 persone in fuga dalla Libia ha appena chiamato Alarm Phone“, scriveva su un tweet la centrale d’allarme civile questa mattina alle 08:15 postando l’immagine con la posizione della barca ed aggiungendo che “Sono quasi nella zona SAR italiana, ma hanno problemi al motore. Hanno attraversato il Mediterraneo da soli e ora hanno bisogno di assistenza immediata!“.
La barca con 69 persone, secondo Alarm Phone, partita dalla Libia, si troverebbe in mare da più di 30 ore quando nel momento in cui è stato raggiunto il confine con le acque territoriali italiane, come la stessa centrale d’allarme scrive in altro tweet: “La situazione a bordo è preoccupante: le persone erano nel panico durante l’ultima chiamata. La barca è alla deriva. Sono in mare da più di 30 ore e ormai a poche miglia da Lampedusa. La barca di legno può capovolgersi in ogni momento: non ritardate i soccorsi!“
La Guardia Costiera precisa di essere intervenuta in soccorso di una barca all’interno delle acque territoriali, anche se alle 08:15 Alarm Phone ne dava la posizione esatta appena oltre le dodici miglia e con il motore in avaria. Non sappiamo, al momento, se questa barca con 69 persone a bordo, quella su cui è intervenuta Malta – con una barca privata invece che con la propria Guardia Costiera – con 57 persone a bordo oppure nessuna delle due è la barca con 62 persone di cui si è persa ogni traccia tra il 29 ed il 30 aprile. Tornando invece indietro di qualche giorno, fino alla tragedia di Pasquetta, sette dei migranti in pericolo sarebbero – stando alle dichiarazioni dei superstiti – dispersi perchè avevano provato a raggiungere a nuoto una nave che non stava prestando loro soccorso.
Saranno le autorità marittime a dover chiarire come ed in quale esatta circostanza i migranti di questa mattina si sono gettati in mare “alla vista delle unità navali“. Intanto sull’isola era arrivata un’altra barca, 9 migranti salpati dalla Tunisia su un piccolo motoscafo bianco, che è poi approdato su una spiaggia sulla costa sudovest. Il centro di prima accoglienza di Lampedusa continua ad essere pieno e forse anche questi ultimi migranti giunti sull’isola dovranno attendere all’addiaccio la prossima nave, che non arriverà prima di domattina.