di Mauro Seminara
Da Moby Zazà al traghetto di linea fino ad una motovedetta della Guardia Costiera ed una della Guardia di Finanza, massiccia operazione su Lampedusa che era fino a questa mattina congestionata tra quarantene e conseguente saturazione di strutture idonee e di emergenza. Questa notte, a distanza di dieci miglia l’una dall’altra, da Porto Empedocle hanno iniziato a navigare verso la maggiore delle Pelagie la nave traghetto Cossyra e dietro la Moby Zazà che due giorni prima aveva registrato la tragedia del giovane tunisino morto dopo essersi gettato in mare dal ponte 6 della nave da quarantena. Con passo più agile, ma partendo da maggiore distanza, una motovedetta classe 200 della Guardia Costiera navigava anch’essa verso Lampedusa. Oggi il rendez vous sull’isola, con i turni di ormeggio nel piccolo porto pelagico.
La prima ad ormeggiare è stata la nave traghetto in rispetto degli orari prefissati ed in regime di continuità territoriale. A bordo del Cossyra sono stati imbarcati 108 migranti che si trovavano ancora nel centro di prima accoglienza dell’isola, poi trasformato a suon di ordinanze in struttura stabile da quarantena per immigrati. Tutti negativi al tampone per il virus Sars-CoV-2 hanno potuto lasciare la struttura di Contrada Imbriacola. Dopo è stato il turno della motovedetta della Guardia Costiera, ma con incertezze logistiche sui trasferimenti, quindi sul da farsi. La motovedetta è stata inviata per imbarcare un gruppo speciale di migranti approdati sull’isola, insieme alla Guardia di Finanza, che li trasferirà con trasporto speciale.
Alla luce di quanto accaduto sulla Moby Zazà il pomeriggio dello stesso giorno in cui è stato recuperato il corpo del giovane migrante tunisino, il trasferimento dei 28 immigrati tunisini di Lampedusa verrà infatti operato mediante pattugliatore della Guardia di Finanza e motovedetta della Guardia Costiera.
Terza ad ormeggiare in porto, o comunque ad imbarcare migranti, sarà quindi la Moby Zazà. La nave da quarantena ha a bordo 106 migranti. Il risultato per sottrazione di una evacuazione medica, un morto e 14 tunisini sbarcati ieri sera per una quarantena discrezionale in struttura sorvegliabile da addetti alla sicurezza. Gli immigrati di nazionalità tunisina invece lasciano l’isola distribuiti su due unità, con 18 sul pattugliatore della Guardia di Finanza – che per primo ha lasciato l’isola – ed altri 10 sulla motovedetta CP287 della Guardia Costiera ormeggiata temporaneamente alla banchina del porto commerciale, nelle vicinanze della Moby Zazà. Le persone migranti da imbarcare sulla grande nave da quarantena hanno consumato un pasto presso la Casa della Fraternità, in cui erano ospiti della Parrocchia di Lampedusa, che gli è stato consegnato dal personale della Nova Facility, ente gestore del centro di prima accoglienza dell’isola. Successivamente, anche gli ospiti della parrocchia sono stati nuovamente visitati prima della staffetta verso il porto dove li attende la nave appositamente noleggiata dal Ministero dei Trasporti.
Commenta per primo