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Migrazioni, in 77 su un barchino fino a Lampedusa

di Mauro Seminara

La motovedetta SAR classe 300 della Guardia Costiera è arrivata in porto intorno alle 10:30 con a bordo i 77 migranti che su un barchino in legno hanno attraversato il Mediterraneo centrale. Tra le persone migranti una assoluta maggioranza di uomini di nazionalità del Bangladesh, poi qualche egiziano ed un paio del Sudan. Nessuna donna sul piccolo scafo costruito in stile madia per l’impasto ma con de piccoli motori fuoribordo. La barca è partita da Zuwara, ad ovest di Tripoli, nella storica enclave dei trafficanti di esseri umani. Alarm Phone, la centrale d’allarme civile per il soccorso marittimo, ne aveva ricevuto la richiesta di aiuto ed aveva rilevato la loro posizione. Già poco oltre le 50 miglia nautiche sud di Lampedusa erano stati segnalati alle autorità marittime competenti. La barca ha continuato a navigare senza alcun intervento di soccorso e l’ultima posizione rilevata da Alarm Phone li vedeva a circa 19 miglia sud dell’isola pelagica italiana. Giunta in area SAR di competenza dell’Italia è scattata l’operazione di soccorso, anche se la barca avrebbe potuto fare naufragio in qualunque momento con uno scafo così precario sollecitato dal peso di 77 persone.

Già ad ottobre e poi a novembre dello scorso anno si sono verificati due naufragi nelle immediate vicinanze della costa di Lampedusa e sotto gli occhi dei guardacoste che erano appena giunti sul posto per intervenire. In entrambi i casi le barche si sono rovesciate, a pochi metri dalle motovedette, causando decine di vittime

che poi gli stessi guardacoste hanno dovuto cercare e recuperare nei giorni successivi. Alcune salme erano rimaste a Lampedusa a lungo per assenza di posti per la sepoltura nei cimiteri siciliani. Ieri, sempre a Lampedusa, una ventina di migranti tunisini sono approdati con tre diversi barchini e sono poi stati fermati già a terra dalle forze dell’ordine.

Mauro Seminara: Giornalista palermitano, classe '74, cresce professionalmente come fotoreporter e videoreporter maturando sulla cronaca dalla prima linea. Dopo anni di esperienza sul campo passa alla scrittura sentendo l'esigenza di raccontare i fatti in prima persona e senza condizionamenti. Ha collaborato con Il Giornale di Sicilia ed altre testate nazionali per la carta stampata. Negli anni ha lavorato con le agenzie di stampa internazionali Thomson Reuters, Agence France-Press, Associated Press, Ansa; per i telegiornali nazionali Rai, Mediaset, La7, Sky e per vari telegiornali nazionali esteri. Si trasferisce nel 2006 a Lampedusa per seguire il crescente fenomeno migratorio che interessava l'isola pelagica e vi rimane fino al 2020. Per anni documenta la migrazione nel Mediterraneo centrale dal mare, dal cielo e da terra come freelance per le maggiori testate ed agenzie nazionali ed internazionali. Nel 2014 gli viene conferito un riconoscimento per meriti professionali al "Premio di giornalismo Mario Francese". Autore e regista del documentario "2011 - Lampedusa nell'anno della primavera araba", direttore della fotografia del documentario "Fino all'ultima spiaggia" e regista del documentario "Uomo". Ideatore e fondatore di Mediterraneo Cronaca, realizza la testata nel 2017 coinvolgendo nel tempo un gruppo di autori di elevata caratura professionale per offrire ai lettori notizie ed analisi di pregio ed indipendenti. Crede nel diritto all'informazione e nel dovere di offrire una informazione neutrale, obiettiva, senza padroni.
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