A Tripoli, mentre Lampedusa accoglieva due eventi di cui uno autonomo, il personale dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) si occupava di 194 persone che sono state rintracciate in mare e respinte in Libia. Le comunicazioni dell’OIM sono sempre più laconiche, in linea con il silenzio che avvolge tutto il Mediterraneo quando si parla di migranti. Poco viene quindi annunciato dall’Organizzazione, costola delle Nazioni Unite, su chi ha operato in mare riportando in teatro di guerra e stragi di migranti queste 194 persone.
A fronte dei quasi 5.500 migranti che quest’anno, dal primo gennaio, hanno raggiunto l’Italia, in Libia sono ne stati ricondotti oltre 4.000. Il dato viene annunciato dalla stessa Organizzazione Internazionale per le Migrazioni che puntualmente ricorda i crimini che i migranti ricondotti in Libia sono costretti a subire. Nei giorni scorsi 30 migranti rinchiusi in una cosiddetta “casa sicura” sono stati uccisi per ragioni ancora non del tutto chiare dai trafficanti che, da quanto appreso fino ad oggi, li sottoponevano a costanti torture a fini estorsivi.