di Vittorio Alessandro
L’Egitto ha mandato ai familiari i vestiti di Giulio Regeni, peccato che non siano i suoi. Aveva anche fornito due o tre verità sulla sua morte, ma non erano la verità. L’Egitto ha da pensare a cose più serie come la guerra in Libia, ridotta a palestra dello scontro con Turchia, Russia ed Emirati Arabi.
In tutto questo, il nostro paese non resta certo a guardare. Vende all’Egitto armi e tecnologia bellica e tratta, intanto, la Libia come fosse soltanto una complicata agenzia del petrolio, cui concedere motovedette, finanziamenti e supporto per l’illegittimo trattenimento o respingimento dei migranti.
Oltre al diritto della famiglia di riavere i veri vestiti di Regeni c’è l’urgenza di vestiti nuovi per noi.
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