di Mauro Seminara
É ancora il primo luglio e Lampedusa continua ad essere crocevia di migranti che tentano di entrare in Italia bypassando il diniego del visto imposto dall’Italia. Nel tardo pomeriggio un barchino viene intercettato all’imboccatura del porto da una motovedetta della Guardia di Finanza ed una della Guardia Costiera che provvede ad un trasbordo, in dirittura d’arrivo, con conseguente sbarco al molo Favarolo. L’operazione di ormeggio delle motovedette al molo militarizzato degli sbarchi è sempre più problematico ed il pericolo arriva dalle barche dei migranti affondate più che da quelle che ancora galleggiano accatastate l’una sull’altra. Se dal punto di vista della prima accoglienza delle persone è ancora gestibile il flusso di arrivi e partenze con trasferimenti pressoché continui, quello dei barchini che si accumulano in porto non sembra godere di analoga tempestività operativa.
A bordo del barchino fermato nel tardo pomeriggio c’erano 20 migranti tunisini, trasferiti subito dopo lo sbarco al centro di prima accoglienza per l’identificazione. Trascorso poco tempo, pochi minuti alle 22, la motovedetta della Guardia Costiera torna a manovrare tra i relitti del molo Favarolo per lo sbarco di altre 63 persone. Sono migranti presi a bordo dall’unità SAR (ricerca e soccorso) d’altura in due diversi interventi, uno di 49 persone e l’altro di 14. Il centro di prima accoglienza si sta affollando, anche se alla struttura sono stati restituiti agibili alcuni alloggi di un padiglione che era stato solo parzialmente danneggiato e la capienza adesso arriva fino a 250 posti. I pulmini dell’ente gestore, la trevigiana Nova Facility, fanno avanti e indietro dal centro di prima accoglienza al molo Favarolo. La giornata però non si è ancora conclusa e nelle vicinanze del Molo Magazù, sede naturale delle motovedette d’altura SAR classe 300 della Guardia Costiera, dritto di fronte all’ingresso del porto di Lampedusa, un barchino con altre quattro persone migranti approda in completa autonomia.
Mancano tre quarti d’ora a mezzanotte e le forze dell’ordine fermano a terra i quattro migranti che hanno ormeggiato dove al mattino erano arrivate due barchette, una delle quali con a bordo il nucleo familiare di cinque persone ed il gattino. Nel frattempo, dall’altra parte del porto, vicino al punto di attracco della nave traghetto, la motovedetta “Calabrese” della Guardia di Finanza e la motovedetta CP290 della Guardia Costiera, giunte appositamente sull’isola, si apprestano ad imbarcare 50 persone da trasferire in Sicilia con una corsa speciale. Le due unità navali salperanno intorno alla mezzanotte per trasferire i migranti già identificati nel centro di prima accoglienza dell’isola. Nel frattempo è uscita dal porto la motovedetta SAR della Guardia Costiera CP311, che ha dato il cambio alla CP312 impegnata fino a poco prima, per andare incontro ad un altro “target” segnalato a sud di Lampedusa.