di Mauro Seminara
In appena 24 ore a Lampedusa sono arrivate una dozzina di barche, alcune approdate in autonomia sulle coste dell’isola ed altre fermate a breve distanza dalla costa o in acque territoriali e condotte in porto dopo un trasbordo dei migranti che le occupavano. Il primo evento nella notte tra mercoledì e giovedì e a seguire una raffica con assetto navale delle autorità marittime sempre operativo. Già menzionati ieri, ancora prima dell’alba un gruppo di 10 tunisini ed uno di 7 bengalesi, poi un mini sbarco autonomo in località Cala Croce con altri 2 tunisini. Successivamente è stato il turno di una motovedetta della Guardia Costiera con 45 migranti a bordo, risultato di tre diversi interventi. Rispettivamente di 14, 15 e 16 migranti presi a bordo e sbarcati con unico approdo sull’isola dalla SAR classe 300.
Dalla Tunisia, malgrado qualche operazione di polizia che riesce a fermare occasionalmente gruppi di harragas pronti per imbarcarsi, sembra non esserci alcun argine e la sequenza degli arrivi a Lampedusa continua senza tregua anche nel pomeriggio, dopo l’arrivo dei 45 in unico sbarco. Più tardi altri 14, poi altri 13 ed a seguire altri 20. In quest’ultimo gruppo anche un minore. Anche questi tre eventi di matrice tunisina con harragas arrivati in acque territoriali italiane approfittando della bonaccia e della evidente carenza di controlli sulla costa di partenza. Alla base però risulta esserci una crisi economica che alcune regioni della Tunisia non riescono più a fronteggiare. Ed il risultato è palese a Lampedusa, dove gli arrivi si susseguono ancora nell’arco delle 24 ore di giovedì 9 luglio.
Sono 9 i migranti fermati e presi a bordo dalla Guardia Costiera nel nono evento della giornata. Tra questi ci sono anche 2 donne e tre bambini. Il movimento delle motovedette è un continuo entrare ed uscire dal porto fino a sera. Gli ultimi due episodi riguardano un gruppo di 6 migranti, tutti uomini, e a seguire un altro con altre 11 persone, una delle quali donna. Alla fine della giornata il bilancio è di 136 persone approdate a Lampedusa, quasi tutte di nazionalità tunisina. Ma l’approssimarsi della mezzanotte non ferma le attività e fuori, a qualche miglio dal porto, ci sono già due unità SAR della Guardia Costiera, una classe Bigliani della Guardia di Finanza e motovedette più piccole ma velocissime delle Fiamme gialle che fanno avanti e indietro. Il fermento è principalmente dovuto all’arrivo del barcone avvistato e fotografato ieri dal velivolo Ong “Moonbird” a 47 miglia da Abu Kammash. L’isola intanto è già piena ed al centro di prima accoglienza si rende urgente trasferire persone in altre strutture.