di Mauro Buccarello
La giornata di sabato, terzo giorno di una intensa raffica di sbarchi di migranti sull’isola italiana di Lampedusa, si è conclusa con 12 eventi tra approdi autonomi e interventi della Guardia di Finanza e della Guardia Costiera. Anche nel caso di sabato 12 luglio, la statistica si appesantisce per l’arrivo di imbarcazioni con maggior numero di migranti a bordo proveniente dalla Libia. La migrazione attraverso le 180 miglia che separano la costa libica da quella italiana con arrivi autonomi fino alle acque territoriali nell’arcipelago delle Pelagie, cui vanno sommati i barconi che per loro sventura vengono intercettati e respinti in Libia dagli stessi libici, sottolinea in modo inconfutabile che la presenza delle navi Ong – ma anche quella di navi di Stato come la Guardia Costiera o la Marina Militare disposte a soccorrere naufraghi in acque internazionali – non costituisce un fattore di attrazione (il “pull factor”, in versione anglofona) per i migranti che comunque salpano dalla costa nordafricana per tentare di raggiungere l’Europa.
Cronostoria con galleria fotografica
Dal nord Africa sono partite tutte le barche che hanno raggiunto Lampedusa, ma le prime due, rispettivamente con a bordo 4 persone su un barchino e 14 sull’altro, sono partite dalla Tunisia. Un totale, molto provvisorio di 18 persone di nazionalità tunisina cui si è presto aggiunta la conta di una barca con a bordo 78 persone. Quest’ultima però era il frutto del traffico libico ed i migranti erano quasi tutti di nazionalità d’origine del Bangladesh. La barca era inoltre un legno a sponde alte con due motori fuoribordo da 50 cavalli l’uno, tipica, negli ultimi tempi, della rete di trafficanti che opera a Zawiya (ad ovest di Tripoli).
La giornata, intensa per tutto il dispositivo che da Lampedusa opera sul fronte migratorio, dal personale di bordo delle motovedette a quello del centro di prima accoglienza, è proseguita con altri quattro sbarchi in rapida sequenza. Il primo con 10 persone, poi uno con uno con 14 ed uno con 18 migranti; a seguire sono arrivati altri 52 migranti e l’ultimo della sequenza di quattro sbarchi vedeva altre 15 persone da aggiungere alla statistica giornaliera. A questo punto, partendo dalla mezzanotte, sull’isola erano già arrivati altri 205 migranti tra partenze libiche e partenze tunisine.
Tutte le unità navali dell’isola sono impegnate, ma come non bastassero, nel pomeriggio è intervenuta anche la “Monte Sperone” (foto sopra), pattugliatore di ultima generazione della Guardia di Finanza che solitamente opera nelle acque tra Pantelleria e le Pelagie o nel Canale di Sicilia. Dalla Monte Sperone sono stati messi in mare due rhib e con questi piccoli e veloci motoscafi di bordo sono stati fermati altre 58 persone migranti che navigavano in direzione delle coste italiane su un barcone partito dalla Tunisia. A bordo c’erano altri harragas tunisini che tentavano di arrivare in Italia, non necessariamente come destinazione finale, mentre in Tunisia imperversa un grave crisi economica.
Sono a questo punto 263 le persone migranti approdate a Lampedusa. Anzi, i 58 del barcone fermato dai due motoscafi del pattugliatore Monte Sperone non erano ancora neanche sbarcati sulla banchina del molo Favarolo quando un’altra barca è arrivata all’imboccatura del porto. A fermarla sono stati gli stessi militari della Guardia di Finanza che, completato il loro intervento, si apprestavano a ritornare a bordo del pattugliatore. Appena fuori dalla linea immaginaria che unisce i due fari di porto un’altra barca con altre 11 persone. La giornata si è poi conclusa con un dodicesimo sbarco di 12 persone migranti per un computo complessivo di 286 migranti. Nei due giorni precedenti erano approdati a Lampedusa 136 migranti il 9 luglio e 557 il giorno successivo, venerdì 10 luglio. Totale: 979 persone in tre giorni esatti.