di Mauro Seminara
Una dozzina di persone che compone il team di redazione di Mediterraneo Cronaca negli ultimi mesi ha lavorato con abnegazione e sacrificio, fino allo sfinimento. Abbiamo saltato notti e non ci siamo fermati davanti a nulla, soprattutto quando era oltremodo necessario documentare quello di cui nessuna testata giornalistica voleva parlare. Abbiamo fatto i salti mortali, con cicli di lavoro infiniti per darvi quell’informazione che non trovavate che su queste modeste pagine. Abbiamo anche chiesto il vostro sostegno, con una colletta per Mediterraneo Cronaca basata su PayPal – che trovate in homepage e sul fondo di ogni articolo – per un simbolico caffè di sostegno, perché non siamo un grande gruppo editoriale che può permettersi quello che i recenti accadimenti necessitavano per fare dovuta e corretta informazione. Parliamo di risorse umane. Quelle che danno vita a Mediterraneo Cronaca: risorse Umane.
Adesso, finalmente, i riflettori si sono accesi anche su quelle notizie che prima raccontavamo soltanto noi, con solitaria ostinazione. Si sono accesi forse un po’ anche per merito nostro, ma sicuramente perché quando c’è una campagna elettorale ci sono sempre gli “sbarchi dei migranti” su cui litigare. Tema unico per tutti i partiti, visto che su tutte le altre serie argomentazioni non si distingue la fine di un partito politico dall’inizio del successivo. Si tratta di un momento delicato, in cui avremmo voluto potervi dare quel servizio di informazione fuori dal coro che soltanto chi non ha un padrone né una “corrente politica” può darvi. Ma la libertà di informazione vera, in Italia, è ormai sinonimo di assenza di fondi per il mantenimento della redazione. Siamo quindi costretti a fermarci qualche giorno, per riprendere fiato. Altre realtà copriranno questo periodo estivo, in molti casi – o nella assoluta maggioranza – contando su contrattisti precari e sottopagati per lavorare quando le “grandi firme” vanno al mare. Noi però non possiamo esimerci da una sosta.
Se meritata o meno, sarete voi a deciderlo.