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Migrazioni, Lampedusa come prima: navi insufficienti e Governo illuso

La motovedetta SAR CP-308 rientra a Lampedusa il pomeriggio del 28 agosto 2020 con altri migranti a bordo

di Mauro Seminara

La Azzurra, nave quarantena che già al suo primo giro di isolamento aveva imbarcato circa 700 migranti, poi “ordinati” da questore, quindi liberi di tornare in Patria da soli e con i propri mezzi quando lo riterranno opportuno, ha imbarcato ieri a Lampedusa circa altri 600 migranti da isolare a bordo. Chiaramente replicando l’ormai consueto e costoso nonsense dell’isolamento a bordo di persone con tampone Covid negativo – quasi tutti – ed appena una dozzina positivi mentre il centro di prima accoglienza rimane gremito di ospiti rinchiusi con adesso anche i militari dell’Esercito di guardia fuori dal perimetro della struttura. Tra le due navi quarantena, la Aurelia e la Azzurra, sono isolati in mare quasi mille migranti. La circostanza non ha però risolto il sovraffollamento di Lampedusa. Intorno all’ora di pranzo nel centro di prima accoglienza dell’isola erano già più di 800 i migranti ed altri stavano arrivando sulla maggiore delle Pelagie da ogni rotta.

Come anticipato, alla schiarita meteo che ha permesso alle navi quarantena – volute da sindaci e governo regionale oltre che nazionale – di entrare in porto ed imbarcare migranti dal centro di prima accoglienza è conseguita naturale nuova ondata migratoria dalla Tunisia. Oltre 200 harraga che a causa della perturbazione meteo marina avevano dovuto rinviare la partenza, al quietarsi del Mediterraneo centrale si sono riversati in mare per raggiungere la costa italiana. Lampedusa è stata impegnata da quasi trenta imbarcazioni nelle ultime 24 ore. Intorno all’ora di pranzo odierna erano già più di 800 le persone chiuse in quell’ex “hotspot” che ne potrebbe contenere meno di 200. Nel frattempo che a Lampedusa arrivavano migranti dalla Tunisia, ed una piccola imbarcazione con circa 25 persone di nazionalità mista dalla Libia, tra Palermo e Roma andava in scena l’opera dal titolo “come la politica italiana tocca il fondo e sorride”. Il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, accusa – si apprende dalle agenzie di stampa – la magistrata del Tar che ha sospeso la sua ordinanza: “E’ stata consulente di Zingaretti” (dal titolo di La Repubblica) e Matteo Salvini in tour – cui Musumeci mette ad elettorale disposizione anche la sua contingibile ed urgente attività di governatore – twitta: “Decine e decine di clandestini sbarcano indisturbati sull’isola, senza controlli. L’invasione continua…”.

Il termine invasione è lo slogan della destra ormai da anni, ed a fronte di numeri irrilevanti per un Paese di 60 milioni di abitanti, la maggioranza di Governo sembra fare di tutto per avvalorare la tesi del rischio sociale e sanitario invece di smontare la tesi falsa e razzista. Alle quattro del pomeriggio, in perfetto stile Salvini-Meloni, il presidente della Regione Siciliana appare in video con una diretta streaming sul proprio account Facebook personale. L’oggetto dell’intervento è ovviamente il fronte del palco della campagna elettorale per il rinnovo delle amministrazioni regionali, quindi Lampedusa ed i migranti. Musumeci rivendica la validità della sua ordinanza, asserendo perfino che se non fosse stata impugnata dal Governo nazionale e sospesa dal Tribunale Amministrativo Regionale non sarebbero arrivati barchini in autonomia a Lampedusa. “Lampedusa scoppia di nuovo, con quasi 700 PERSONE. A Pozzallo nuovi positivi. A Marzamemi sbarcati in 40. A largo di Pozzallo ONG con a bordo 240 PERSONE. Ecco i primi frutti della sospensione della mia ordinanza. Lunedì proseguiranno le ispezioni sanitarie in 40 centri di accoglienza. E martedì a Lampedusa. NON CI FERMIAMO, perché stiamo tutelando la salute di tutti.” Recita così il post, corredato di maiuscolo in stile ufficio comunicazione leghista, pubblicato da Nello Musumeci a corredo del suo video (sotto).

Numeri ballerini, in continuo aggiornamento, ma se pur in media ponderata, utili comunque a rendere l’idea dell’impossibilità della Tunisia di bloccare un esodo spinto dalla crisi economica e della Libia di mettere fine al traffico e sfruttamento di esseri umani. Numeri che evidenziano inoltre l’inutilità delle “navi quarantena”, sulle quali salgono persone migranti e scendono “clandestini” che in caso di contagio Covid-19 o altre patologie virali sul territorio nazionale non andrebbero da un medico perché privi di documenti, come per i circa 600 “espulsi” dal questore di Trapani con il cosiddetto “foglio di via” ed avvistati alla stazione di Palermo nei giorni successivi allo sbarco da nave Azzurra. Numeri che confermano come Lampedusa sia al tempo stesso fronte del palco e mattatoio, sempre satura nel suo centro di prima accoglienza – oltre i limiti del rispetto della dignità umana – ed anche bomba ad orologeria sul piano sociale, dell’ordine pubblico e sanitario. Isola abbandonata dal Governo della Regione Siciliana (che ha promesso un piccolo “punto ospedaliero” ma nega anche solo una seconda ambulanza, costringendola ad usarne una per quasi seimila abitanti, diecimila tristi e mille migranti) e da quello nazionale che pretende di usare le navi quarantena per evacuarla anche se approdano 300 persone in poche ore e ne rimangono 270 a bordo di una nave piena per 14 giorni.

Mauro Seminara: Giornalista palermitano, classe '74, cresce professionalmente come fotoreporter e videoreporter maturando sulla cronaca dalla prima linea. Dopo anni di esperienza sul campo passa alla scrittura sentendo l'esigenza di raccontare i fatti in prima persona e senza condizionamenti. Ha collaborato con Il Giornale di Sicilia ed altre testate nazionali per la carta stampata. Negli anni ha lavorato con le agenzie di stampa internazionali Thomson Reuters, Agence France-Press, Associated Press, Ansa; per i telegiornali nazionali Rai, Mediaset, La7, Sky e per vari telegiornali nazionali esteri. Si trasferisce nel 2006 a Lampedusa per seguire il crescente fenomeno migratorio che interessava l'isola pelagica e vi rimane fino al 2020. Per anni documenta la migrazione nel Mediterraneo centrale dal mare, dal cielo e da terra come freelance per le maggiori testate ed agenzie nazionali ed internazionali. Nel 2014 gli viene conferito un riconoscimento per meriti professionali al "Premio di giornalismo Mario Francese". Autore e regista del documentario "2011 - Lampedusa nell'anno della primavera araba", direttore della fotografia del documentario "Fino all'ultima spiaggia" e regista del documentario "Uomo". Ideatore e fondatore di Mediterraneo Cronaca, realizza la testata nel 2017 coinvolgendo nel tempo un gruppo di autori di elevata caratura professionale per offrire ai lettori notizie ed analisi di pregio ed indipendenti. Crede nel diritto all'informazione e nel dovere di offrire una informazione neutrale, obiettiva, senza padroni.
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