di Mauro Seminara
Al punto “B” dei requisiti minimi richiesti con l’allegato tecnico che il Ministero dei Trasporti ha pubblicato a corredo dell’avviso per manifestazioni di pubblico interesse c’era scritto espressamente: “Capacità di trasbordo da piccole unità che hanno effettuato il soccorso ai naufraghi (es. portello pilota).” La nave GNV “Rhapsody”, che è stata presa a noleggio dal Ministero dei Trasporti per il servizio di assistenza e sorveglianza dei migranti soccorsi in mare o giunti sul territorio nazionale. dovrebbe aver superato le verifiche di conformità alle specifiche richieste dal committente. Sembrerebbe le cose non fossero esattamente come immaginate e la scoperta si è fatta quando la nave era ormai giunta a Lampedusa. Venerdì 4 settembre, data promessa dal presidente del Consiglio per lo sgombero di Lampedusa, la nave non ha potuto attraccare allo scalo alternativo di Cala Pisana per il forte vento di Levante. Dopo varie consultazioni delle previsioni meteo che confermavano il perdurare della perturbazione, una motovedetta della Guardia Costiera ha fatto una prova di trasbordo attraverso la porta pilota di cui parla in apertura l’allegato tecnico e – colpo di scena – dall’unità SAR d’altura alla suddetta porta passavano alcuni metri. La presa di misura della motovedetta classe 300, fatta cautelativamente prima di avviare la maxi operazione di trasbordo sulla Rhapsody di circa 800 persone, ha riscontrato la non conformità di una nave che, nel caso in cui avesse ormeggiato ieri a Cala Pisana, avrebbe conservato questo segreto fino ad un eventuale trasbordo di naufraghi in mare.
Ieri sera, con un ulteriore colpo di scena, il sindaco di Lampedusa e Linosa, Salvatore Martello, ha chiesto ed ottenuto di poter fare una prova di trasbordo mediante un peschereccio. Nel caso specifico il motopesca “Atlantic II”, del vicesindaco di Lampedusa e Linosa. L’annuncio di fattibilità e di nullaosta da parte della Guardia Costiera lo aveva reso già ieri sera all’agenzia Askanews il sindaco al termine del primo tentativo. Questa mattina però, misure ed altezze a parte, c’era da risolvere anche il come poter affiancare la nave di 37mila tonnellate di stazza che si spostava di scarroccio di mezzo miglio in mezz’ora, come rendere sicura la passerella tra il peschereccio e la porta pilota della nave e come assicurare il terzo elemento: la motovedetta di turno che avrebbe dovuto imbarcare i migranti a terra, trasferirli fino al peschereccio per poi farli passare dall’unità SAR al ponte di poppa del motopesca e poi, attraversando la barca da poppa a prua, dalla parte alta dell’Antlantic II alla Rhapsody passando per un ponticello di legno. Le prove sono andate avanti per qualche ora prima del nullaosta al maxi trasbordo. Il peschereccio aveva anche proposto di andare a ridosso di Capo Ponente, sul versante opposto dell’isola rispetto alla direzione del mare che spingeva da Levante. Una proposta bocciata dal Comando della Guardia Costiera di Lampedusa perché la sicurezza al riparo dal moto ondoso avrebbe allungato i tempi di trasferimento per le motovedette che in questo modo si sarebbero trovate quattro o cinque miglia in più da navigare all’andata ed altrettante al ritorno.
Per un’intera giornata, con la nave della GNV che si spostava davanti il porto per arrivare rapidamente di scarroccio quasi in area marina protetta, verso l’isola dei Conigli, le motovedette SAR “CP-308” e “CP-319” insieme al pattugliatore veloce della Guardia di Finanza “Oltremondi” hanno trasferito persone che erano fino a questa mattina ammassate nel gremito centro di prima accoglienza dell’isola verso il punto di incontro con il peschereccio che faceva da passerella per portarle a bordo della nave. Una gigantesca operazione di sgombero che ricordava quella del 2011, quando l’allora premier, Silvio Berlusconi “il liberatore di Lampedusa”, si recò sull’isola promettendo lo sgombero dal disastro umanitario che il suo stesso Governo aveva causato ed arrivarono le navi – a Cala Pisana – per imbarcare tutte le migliaia di migranti abbandonati sulla maggiore delle Pelagie per due mesi. Nel pomeriggio, mentre la GNV Rhapsody si apprestava ad ultimare un imbarco di numero incerto e non ancora confermato ma che si aggira intorno alle 800 persone e nuvoloni carichi raggiungevano l’isola, davanti l’imboccatura del porto si presentava anche la seconda delle “navi quarantena” collezionate dal Governo Italiano. La SNAV “Adriatico” è così pronta per trasferire in galleggiante quarantena i restanti migranti e concludere lo sgombero del centro di prima accoglienza dell’isola. Entrambe le navi si trovano adesso davanti la Porta d’Europa, il monumento realizzato da Mimmo Palladino dedicato alle vittime della tratta e del mare. Domani si scoprirà se anche la Adriatico avrà bisogno di un peschereccio per svolgere le funzioni per le quali costerà, come la Rhapsody, non meno di 30mila euro al giorno.
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