di Mauro Seminara
Il ministro degli Esteri italiano Luigi Di Maio non aveva fatto neanche in tempo a vantare che da qualche giorno si erano registrate “zero partenze” dalla Tunisia, ai microfoni di RTL 102.5 mentre neanche le navi quarantena potevano attraccare a Lampedusa causa condizioni meteo marine, figurarsi i barchini partire dalla Tunisia, che sulla maggiore delle Pelagie sono arrivate tre piccola barche in rapida sequenza. Sono i primi arrivi da quando il Governo ha vantato lo sgombero del centro di prima accoglienza di Lampedusa e il Mediterraneo centrale ha visto cessare la perturbazione che lo aveva agitato. A dimostrazione, ancora una volta, che la politica degli annunci ha le gambe corte come le bugie e che il problema dell’ormai fatiscente centro di accoglienza pelagico è tutt’altro che risolto.
La prima barca, con 18 persone a bordo, è arrivata a Lampedusa approdando in autonomia in località Cala Pulcino. I primi cinque sono stati rintracciati subito, gli altri sono stati cercati per un po’. Dopo l’arrivo a Cala Pulcino, che si trova sul lato ovest di Lampedusa, quindi la parte dell’isola che punta la vicina Tunisia, nelle acque territoriali poco distanti da Capo Ponente sono state rintracciate altre due barche dalle unità navali intervenute, Guardia di Finanza e Guardia Costiera. A bordo dei due barchini, scortati in porto dalle motovedette, c’erano rispettivamente 17 e venti migranti nordafricani. Tutti salpati dalla Tunisia e giunti insieme a Lampedusa, i due gruppi erano composti da maggioranza di ragazzi e uomini il primo, con 17 persone, e tra i venti harraga c’erano anche due donne e due bambini, un maschietto ed una femminuccia. Uno era un nucleo familiare completo. Una donna invece ha attirato l’attenzione di tutti, soprattutto dei medici.
Nel corso dell’operazione di sbarco c’è stato anche un momento di immediata apprensione per due ragazzi che sporgendosi in piedi dalla barca, per avvicinarla alla banchina di bordo oltre che di prua, sono caduti in mare. Nessun pericolo, per fortuna. Solo i telefoni bagnati e l’opportunità di avvisare casa che sono sani e salvi da rinviare. Tutti e 55 i migranti approdati a Lampedusa sono stati trasferiti al centro di prima accoglienza di cui era stato vantato lo sgombero.
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