di Mauro Buccarello
Una barca alla deriva con 14 persone a bordo che hanno rischiato il naufragio proprio nella ricorrenza della strage del 3 ottobre 2013. I migranti salvati dalla motovedetta SAR (ricerca e soccorso) d’altura “CP-324” erano stati avvistati intorno alle ore 13 odierne da un velivolo di Frontex. La situazione era di grave pericolo a bordo, con il carburante esaurito ed un piccolo scafo in resina in balia delle onde alte circa un metro e mezzo. La motovedetta della Guardia Costiera ha lasciato il porto dell’isola per raggiungere il natante che era stato segnalato già in acque territoriali, a circa sette miglia dall’isola. Per i guardacoste, malgrado professionalità ed esperienza, rintracciare la piccola barca non è stato facile.
Dopo circa due ore di ricerche intorno alle coordinate indicate dal velivolo dell’agenzia europea per il controllo delle frontiere esterne, la “CP-324” ed il suo equipaggio hanno trovato e soccorso le 14 persone sbarcate poi poco prima delle 19 in porto a Lampedusa. Tra le persone salvate anche un migrante con disabilità. Tra essi anche libici, oltre a qualcuno del Bangladesh e qualche subsahariano. Quando la motovedetta li ha trovati avevano già imbarcato acqua sufficiente perché la paura si diffondesse grave a bordo ed il pericolo di naufragio fosse imminente. La piccola barca con scafo in resina alla deriva era partita dalla Libia malgrado le previsioni meteo negative ed una burrasca in avvicinamento.
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