di Mauro Buccarello e Mauro Seminara
Il 20 settembre 2020 a Lampedusa sono arrivate 26 barche migranti. Una media di più di una barca ogni ora. Tra queste c’era anche la barca partita da Sfax sulla quale ha viaggiato Brahim Aouissaoui. Sono stati giorni in cui Mediterraneo Cronaca non ha coperto l’ondata di sbarchi come al solito per carenza di organico sull’isola, ma siamo riusciti a ricostruire comunque una parte degli eventi. L’isola era in quei giorni in condizioni critiche nel suo “hotspot” che era gremito con circa un migliaio di persone dentro a fronte di una capienza di circa duecento posti. Le navi quarantena si avvicendavano e lo stato del centro di prima accoglienza era oggetto di dibattito nazionale con il braccio di ferro tra la Regione Siciliana e il Governo nazionale da poco concluso mentre naufragi continuavano a registrarsi al largo della Libia.
In 24 ore arrivano sull’isola 26 barche, ed il dispositivo anti-immigrazione e accoglienza composto da funzionari del Ministero degli Interni italiano e da quelli di Frontex sembra perdersi di fronte a tale serrato afflusso di piccoli ma continui eventi. Un momento di caos tale che ad oggi sul cruscotto statistico del Viminale compare un vistoso buco tra il 15 ed il 23 settembre. I dati del 20 quindi non sono consultabili su quella pagina già drasticamente impoverita durante la direzione del ministro Salvini che ne lasciò sparire informazioni utili sui porti di sbarco e di provenienza precedentemente di pubblico dominio. Tra le difficoltà delle informazioni mancanti però abbiamo trovato uno sbarco registrato approssimativamente alle 04:30 del mattino del 20 settembre. Una barca arriva in autonomia nel porto di Lampedusa ed attracca alla banchina di fronte l’ingresso portuale. A bordo ci sono circa quaranta persone, incluse donne e bambini. Alcuni molto piccoli. Si tratta di una delle barche in legno lunghe circa otto o dieci metri tipiche delle partenze da Sfax. A bordo, secondo una nostra fonte anonima, c’é anche Brahim Aouissaoui.
La barca approdata alle 04:30 circa del 20 settembre 2020 con a bordo Brahim Aouissaoui
Un ragazzo con una felpa nera con il cappuccio e la mascherina anti-Covid, seduto sul bordo della barca, potrebbe corrispondere alle caratteristiche di Brahim Aouissaoui, ma non c’è alcuna certezza al riguardo. Questa è una delle prime barche arrivate a Lampedusa nell’arco di quelle 24 ore, poi sarà un continuo sbarcare e per il dispositivo di accoglienza dell’isola sarà il caos. Nove giorni prima era arrivata a Lampedusa la nave quarantena “Azzurra” per sgomberare il centro di accoglienza e tre giorni dopo lo sbarco di Brahim, il 23 settembre, con il centro di prima accoglienza di nuovo sovraffollato, arriva a Lampedusa la nave quarantena “Rhapsody”. Ma pare che il futuro terrorista di Nizza fosse già a bordo della nave GNV. Da quanto abbiamo appreso il 21enne tunisino era stato trasferito a Porto Empedocle, mediante nave traghetto di linea, il giorno successivo allo sbarco a Lampedusa con un gruppo di 150 migranti appena approdati sull’isola.
Con la motonave “Sansovino”, che collega le Pelagie alla Sicilia in regime di continuità territoriale, Brahim Aouissaoui è stato trasferito insieme ad altri migranti nel porto agrigentino dove la Rhapsody sbarcava il suo “carico” di migranti ordinati dal questore di Agrigento: centinaia di persone espulse con “foglio di via” che in piena notte cercavano smarrite la strada per lasciare il porto e che probabilmente non hanno mai abbandonato – a proprie spese dopo aver investito tutto, inclusa la vita, in quel viaggio – il territorio italiano. Brahim quindi sarebbe sbarcato dalla Sansovino la sera di lunedì 21 settembre e la mattina di martedì 22 pare sia stato imbarcato sulla nave Rhapsody che poche ore più tardi ha tolto gli ormeggi per salpare alla volta di Lampedusa. La nave quarantena quindi, con Brahim già a bordo, è arrivata a Lampedusa il 23 ed ha imbarcato gli altri migranti da sottoporre a quarantena per poi lasciare la maggiore delle Pelagie.
La Rhapsody ha toccato il suo porto successivo in Puglia, raggiungendo Bari come da disposizioni del Viminale il giorno 8 ottobre. Il giorno successivo, il 9 ottobre 2020, Brahim Aouissaoui è stato schedato a bordo (foto segnaletica a destra), nel garage della nave, con fotosegnalazione e rilevamento delle impronte digitali inseriti nel database del Ministero dell’Interno senza produrre alcun riscontro con soggetto sensibile o già conosciuto all’antiterrorismo. Nella foto Brahim sorride mentre tiene il suo numero in mano. Si vede il progressivo “104” ed un anello all’anulare della mano sinistra che sembra una fede o un segno di fidanzamento. Gli viene consegnato l’ordine firmato dal questore che gli impone di abbandonare il territorio nazionale, ma che di contro risulta essere un lasciapassare da Bari fino a Roma o altra città utile al viaggio di ritorno in patria. Sette giorni, poi Brahim Aouissaoui diventa un clandestino. Malgrado lo stato giuridico però riesce a raggiungere, non si sa quando, la Francia attraversando il confine in modo ancora non accertato dagli inquirenti. Ricompare la sera del 28 ottobre 2020 a Nizza, 19 giorni dopo lo sbarco a Bari, e stando a quanto scoperto da Al Jazeera in Tunisia, scatta una foto alla cattedrale di Notre Dame e la invia alla famiglia dicendo che avrebbe trascorso li la notte. l’indomani mattina entra in chiesa ed uccide tre persone. Non sappiamo cosa sia accaduto nei 19 giorni trascorsi fra lo sbarco a Bari e la sua comparsa a Nizza.
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