Un Falcon 900 dei servizi di intelligence italiani, tracciato stamane dal cronista di Radio Radicale Sergio Scandura, è partito da Roma Ciampino alla volta di Bengasi. La capitale libica della Cirenaica, sotto il controllo del generale Haftar in quella Libia in cui il governo non è riconosciuto dalle Nazioni Unite, sono detenuti 18 pescatori della marineria italiana di Mazara del Vallo da 108 giorni. Per il loro rilascio molti sono stati i voli dell’AISE, l’agenzia di servizi segreti italiani per l’estero, nelle ultime settimane e pare abbiano condotto al viaggio odierno annunciato dall’agenzia di stampa AGI del presidente del Consiglio Giuseppe Conte insieme al ministro degli Esteri Luigi Di Maio. Lo spostamento di premier e responsabile della Farnesina insieme potrebbe essere indice di una trattativa molto “impegnativa” da parte dell’Italia per il rilascio dei pescatori.
Per le famiglie dei pescatori sequestrati in Libia da 108 giorni è stato inserito nel Decreto legge “Ristori” uno stanziamento di 500mila euro. I pescatori, che ormai da oltre tre mesi sono prigionieri delle forze del generale Haftar, sono di varie nazionalità e non soltanto nativi italiani. Per il loro rilascio ha però trattato in prima linea il Governo italiano essendo essi tutti dipendenti di imprese italiane operanti in Italia ma sequestrati dalla Libia cirenaica. La notizia ufficiale di un eventuale rilascio è quindi attesa per oggi. Stando a quanto appreso dall’AGI, Conte e Di Maio si sarebbero recati a Bengasi per il rilascio dei 18 uomini segregati dopo un fermo in acque internazionali del loro peschereccio il primo di settembre di quest’anno.
Commenta per primo