La sicurezza è affidata agli agenti della Polizia postale che, oltre alle indagini sul web per scoprire la pedopornografia online, ha operato con agenti sotto copertura per trovare fisicamente le persone coinvolte nel giro e provvedere a rendere inoffensivi gli artefici di uno dei crimini più abbietti. Ieri circa 300 agenti hanno effettuato perquisizioni e arresti in tutto il territorio nazionale operando in ben 53 diverse province su 18 regioni italiane. L’operazione, il cui nome convenzionale è “Luna Park”, è stata la più imponente da diversi anni a questa parte. La caccia al pedofilo ha prodotto l’identificazione di 432 persone e mostrato un lato oscuro della società con profili di pedofili diversi per condizione sociale e lavorativa.
La vasta operazione è stata commentata ieri dal ministro degli Interni Luciana Lamorgese che ha anche evidenziato alcuni dati forniti dalla Polizia postale: “La capillare attività di monitoraggio dell’intera rete internet a salvaguardia di minori e fasce più deboli ha portato già, nel 2020, all’ oscuramento di 2442 siti e alla denuncia di più di 1100 persone. Dimostra la capacità investigativa e la professionalità degli operatori della Polizia postale che, grazie ad indagini durate più di due anni, hanno individuato centinaia di utenti italiani e stranieri che operavano senza scrupoli sulla rete“. Da gennaio 2020 al 14 dicembre, compresi i dati dell’operazione Luna Park, sono stati 2.803 i casi di pedopornografia online trattati dalla Polizia postale, per un totale di 1.111 persone indagate, 72 delle quali arrestate, 765 perquisizioni effettuate, 202.927 Giga Byte (GB) di materiale sequestrato e 2.442 siti web inseriti nella “black list”. Nella sola ultima massiccia operazione, su 432 persone identificate ne sono risultate 81 italiane e di queste ne sono state arrestate 15 in flagranza di reato.
Il pericolo proveniente dalla pedopornografia online espone tutti, indistintamente. Minori, bambini, fasce vulnerabili sono e possono essere oggetto di traffico di immagini e crimini che talvolta si trasformano in adescamenti e rapimenti. Mediterraneo Cronaca invita tutti i genitori ad avere una condotta più cauta nell’uso dei social, a non esporre online foto dei propri bambini ed in generale a tutelare maggiormente i minori soprattutto quando ancora in tenera età o in età pre-adolescenziale viene affidato loro uno smartphone o altri strumenti con i quali essi possono accedere alla rete, privi di strumenti di difesa e pertanto facili obiettivi – o oggetto dei desideri – di criminali deviati come quelli denunciati dalla Polizia postale.