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Dalla Tunisia al porto di Lampedusa, 84 sbarcano in autonomia – FOTO

Donne e bambini migranti appena approdati a Lampedusa il 30 gennaio 2021 assistite da una attivista del progetto Mediterranean Hope che opera agli sbarchi con il Forum Lampedusa Solidale

di Mauro Seminara

Alle quattro di questo pomeriggio un barchino di modeste dimensioni è entrato in porto a Lampedusa ed in completa autonomia è avvenuto lo sbarco di 84 persone partite da un porto della Tunisia. Si tratta ormai di prendere con filosofia il dispendio di denaro pubblico, non soltanto italiano, che non viene impiegato per evitare possibili naufragi e che da quel che si evince neanche a monitorare le condizioni delle barche di migranti che salpano dalla costa nordafricana. Tutti gli occhi sono puntati sulla Libia, dove le condizioni dei migranti sono estremamente lontane da quelle previste dai protocolli internazionali sui diritti umani. Denaro a valanga per milizie libiche dotate di motovedette italiane, assistenza tecnica italiana, supplenza della sala operativa operata dall’Italia malgrado l’IMO (agenzia delle Nazioni Unite) ha affidato un’area SAR vastissima alla Libia, e poi anche pattugliamenti aerei dell’agenzia europea per il controllo delle frontiere esterne con i suoi velivoli noleggiati insieme agli equipaggi ed infine anche dei velivoli italiani nel caso non bastasse la presenza della Marina Militare tricolore nel Mediterraneo centrale. Malgrado ciò, il barchino che vedete in foto, carico di 84 persone, ha navigato dal porto di Sfax – Tunisia – fino a dentro il porto di Lampedusa senza essere stato intercettato prima da motovedette italiane o assistito al cosiddetto “ultimo miglio” come è ormai consuetudine.

La piccola barca in legno a bordo della quale hanno viaggiato 84 persone dalla Tunisia fino al porto italiano di Lampedusa per approdarvi in autonomia il 30 gennaio 2021

Dalla piccola barca in legno sono scese 37 donne e 18 minori. Tra questi anche molti bambini in tenera età, come si evince dalle foto. Erano in tutto 29 gli uomini, in evidente minoranza rispetto a donne e bambini. Alcune donne, tutte comunque giovani, erano in stato di gravidanza. Qualcuna pare anche in condizioni di gravidanza a rischio. Molto provati dal viaggio in mare alcune persone in particolare. Quasi tutti di etnia subsahariana. Tra i migranti approdati oggi a Lampedusa c’erano infatti persone del Burkina Faso, della Costa d’Avorio, del Mali e anche del Camerun, oltre a qualche sparuto giovane nordafricano. All’arrivo nel porto dell’isola italiana, con sbarco autonomo sulla banchina del porto commerciale, sono arrivati Carabinieri a terra e la Guardia Costiera in mare. Ma ormai era solo una gestione di ordine pubblico e recupero della barca da porre sotto sequestro, lo sbarco era avvenuto ad opera degli stessi migranti. Il numero delle persone sbarcate, adesso sensibilmente superiore rispetto ai soliti barchini predisposti dai trafficanti tunisini che si attestavano sui 40 o 50 migranti al massimo, ha impegnato le autorità fino alle sei del pomeriggio tra triage medico e trasferimento al centro di prima accoglienza. La prima vera assistenza a terra, sulla banchina del porto, è stata fornita dagli attivisti del Forum Lampedusa Solidale. Una realtà che opera ormai da anni a Lampedusa e sempre pronta ad intervenire con coperte termiche, tè e biscotti e sostegno non previsto dalle istituzioni: un sorriso ed un benvenuto.

Mauro Seminara: Giornalista palermitano, classe '74, cresce professionalmente come fotoreporter e videoreporter maturando sulla cronaca dalla prima linea. Dopo anni di esperienza sul campo passa alla scrittura sentendo l'esigenza di raccontare i fatti in prima persona e senza condizionamenti. Ha collaborato con Il Giornale di Sicilia ed altre testate nazionali per la carta stampata. Negli anni ha lavorato con le agenzie di stampa internazionali Thomson Reuters, Agence France-Press, Associated Press, Ansa; per i telegiornali nazionali Rai, Mediaset, La7, Sky e per vari telegiornali nazionali esteri. Si trasferisce nel 2006 a Lampedusa per seguire il crescente fenomeno migratorio che interessava l'isola pelagica e vi rimane fino al 2020. Per anni documenta la migrazione nel Mediterraneo centrale dal mare, dal cielo e da terra come freelance per le maggiori testate ed agenzie nazionali ed internazionali. Nel 2014 gli viene conferito un riconoscimento per meriti professionali al "Premio di giornalismo Mario Francese". Autore e regista del documentario "2011 - Lampedusa nell'anno della primavera araba", direttore della fotografia del documentario "Fino all'ultima spiaggia" e regista del documentario "Uomo". Ideatore e fondatore di Mediterraneo Cronaca, realizza la testata nel 2017 coinvolgendo nel tempo un gruppo di autori di elevata caratura professionale per offrire ai lettori notizie ed analisi di pregio ed indipendenti. Crede nel diritto all'informazione e nel dovere di offrire una informazione neutrale, obiettiva, senza padroni.
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