Altri sbarchi sulla maggiore delle Pelagie, come preannunciato in chiusura dell’articolo di ieri sera. Poco prima delle venti di ieri sera una motovedetta della Guardia Costiera è entrata in porto con 66 persone partite dal solito porto tunisino di Sfax, quello del traffico di migranti subsahariani. A bordo dell’imbarcazione soccorsa con un trasbordo in acque territoriali dalla Guardia Costiera c’erano 25 uomini e 31 donne. Di questo totale di uomini e donne, 8 erano minori senza un familiare al seguito e 2 erano bambini di cinque o sei anni che avevano viaggiato in nucleo famigliare. Tra le donne inoltre ce ne erano due in stato di gravidanza avanzato, tra l’ottavo ed il nono mese di gestazione.
Circa un’ora più tardi un altro arrivo nel porto pelagico con altri 27 migranti, intercettati sotto costa e scortati in porto per lo sbarco al molo Favarolo. In questo nuovo gruppo c’erano 17 uomini e due donne insieme ad altri 8 minori non accompagnati da famigliari adulti. Alle 21:30 c’erano quindi sull’isola 330 nuovi migranti giunti in meno di 24 ore. Ma gli arrivi per Lampedusa sono tutt’altro che terminati e già prima dell’alba odierna una barca è arrivata a 22 miglia dall’isola, è stata fermata e soccorsa da una motovedetta e le persone che si trovavano a bordo sono state fatte sbarcare al consueto molo militarizzato di Lampedusa. A bordo c’erano altri 74 migranti partiti dal porto dei trafficanti libici di Zuwara. Tra questi c’era soltanto una donna e tutti gli altri uomini. Nazionalità miste, come di consueto sulle barche che salpano dalla Libia, ma oltre a vari subsahariani c’erano molte persone del Bangladesh.