di Mauro Seminara
Dalla nave Ocean Viking sono sbarcate oggi nel porto di Augusta 422 persone delle 424 soccorse in acque internazionali tra il 4 ed il 5 febbraio. Due persone, una donna in stato di gravidanza ed il suo compagno, erano state evacuate in emergenza sanitaria per le condizioni della gestante mediante un elicottero delle Forze Armate di Malta il 6 febbraio. Dopo un’attesa tra le isole Lampedusa e Malta durata poche ore, la Ocean Viking aveva iniziato a navigare verso la costa siciliana passando a nord dell’isola-Stato fino a raggiungere quasi il porto di Augusta in concomitanza con l’annuncio di autorizzazione sbarco concessa dall’autorità marittima italiana proprio nel porto militarizzato in provincia di Siracusa.
Ocean Viking all’arrivo nel porto siciliano di Augusta la sera del 7 febbraio 2021
La Ocean Viking ha raggiunto Augusta la sera di domenica 7 febbraio navigando ad una velocità media di circa otto nodi. Nel frattempo, la nave quarantena Rhapsody che era partita da Lampedusa raggiungeva la nave Ong navigando a diciotto nodi. Questa mattina, dopo una notte all’ancora nel porto di Augusta per la Ocean Viking ed una notte ormeggiata in banchina per la Rhapsody, è stata avviata la procedura di trasferimento dei naufraghi da una nave all’altra. Giusto il tempo di organizzare l’intero dispositivo di sicurezza e sanitario, con la Ocean Viking alle nove del mattino già ormeggiata nel punto indicato dall’autorità portuale, e prima di mezzogiorno era stato dato il via ai test sanitari anti-Covid alle persone che dovevano sbarcare.
Persone migranti risultate positive al Covid-19 durante il trasferimento
con un pulmino dedicato dopo lo sbarco dalla Ocean Viking nel porto di Augusta
Sono risultati 49 migranti positivi al Covid-19 sui 422 presenti a bordo. Probabilmente un focolaio in uno dei centri per migranti libico, ma fortunatamente l’equipe medica della Ong aveva già individuato alcuni casi positivi e proceduto all’isolamento con attuazione di protocolli sanitari di contenimento del virus. Tra le criticità a bordo c’era anche la massiccia presenza di minori non accompagnati. In totale erano 102 i giovani migranti senza un familiare adulto al seguito, circa un quarto del totale persone soccorse. Alle due del pomeriggio erano stati fatti sbarcare tutti, prima degli altri profughi delle libiche violenze, per il trasferimento in strutture idonee a tutela dei minori secondo le leggi nazionali. A seguire è stato avviato il trasferimento delle restanti persone dalla nave Ong alla nave quarantena.
Nuclei familiari con bambini piccoli durante lo sbarco
L’operazione è andata avanti per tutto il giorno e si è conclusa alle venti circa. Dopo, la nave con il suo entourage, i cui tamponi sono risultati negativi al Covid-19, si è spostata di nuovo in un punto d’ancora all’interno del porto. Dalla nave sono quindi sbarcate 422 persone, compresi i casi gravi ed anche quelli estremi. Persone che probabilmente necessitano di immediate cure mediche e psicologiche. Come il giovane sudanese picchiato a morte in Libia circa una settimana prima del soccorso prestato dalla Ong internazionale SOS Mediterranee. Il ragazzo ha subito un grave trauma cranico ed è stato trovato dall’equipe medica di bordo della Ocean Viking con una ferita infetta ed un occhio fuori uso. Il giovane sudanese aveva il viso tumefatto e la sua situazione psicologica è probabilmente simile a quella fisica.
Tra le persone fuggite dalla Libia e soccorse dalla nave Ocean Viking, molto più fortunate delle oltre 1500 persone fermate dalle motovedette libiche e riportate indietro per ricominciare da capo l’incubo della detenzione in un Paese in guerra, c’erano anche molte donne. Di queste, una è stata evacuata a Lampedusa il 6 febbraio. Un’altra invece, il cui stato di gravidanza è stato definito ad alto rischio dal medico di bordo, è sbarcata soltanto oggi nel porto di Augusta. Tra le persone soccorse dalla nave umanitaria di SOS Mediterranee ed oggi approdate in un porto sicuro italiano c’erano profughi della Costa d’Avorio, del Sudan, della Nigeria, del Camerun, del Mali, della Guinea Conakry, del Togo, del Ciad, del Burkina Faso, della Liberia e di tutte le altre nazioni in cui i diritti inalienabili dell’uomo non vengono rispettati, in cui c’é guerra, fame e condizioni di vita inaccettabili per un Paese civile.