di Mauro Seminara
Questa mattina è arrivata a Lampedusa la terza barca di migranti da quando il meteo marino si quietato. Le prime due, giunte ieri sera, erano occupate da persone di nazionalità tunisina. La terza, entrata in porto alle dieci di questa mattina, sempre di provenienza tunisina, aveva a bordo persone migranti di varie nazionalità e di etnia prevalente subsahariana. Sull’imbarcazione, un legno di circa dieci metri, c’erano 120 persone delle quali 30 donne e 5 minori. Sono così 238 le persone giunte fino alle acque territoriali italiane con provenienza tunisina. Tutte e tre le barche inoltre sono partite da Sfax, porto della Tunisia che non dista molto da Lampedusa e che sembra essere ormai la capitale tunisina delle partenze irregolari.
Nel centro di prima accoglienza dell’isola, con questo terzo sbarco, ci sono quindi 238 persone che si aggiungono alle sole 5 che vi erano rimaste dopo gli ultimi trasferimenti effettuati a mezzo nave traghetto di linea verso Porto Empedocle il 16 febbraio. Le navi quarantena che risultano in servizio sono la “Rhapsody”, ferma all’ormeggio nel porto di Augusta dove sono sbarcati i naufraghi soccorsi dalla nave Ong “Ocean Viking”,
Nel frattempo in Tunisia sembrano scaldarsi i motori delle barche delle migliaia di migranti che nelle prossime settimane ci risulta – da vari contatti con referenti nel Paese in grave crisi economica – tenteranno la fortuna attraverso il Canale di Sicilia. Altri sbarchi infatti sono stati registrati a Pantelleria, isola siciliana della provincia di Trapani che dista dalla costa tunisina molte meno miglia che Lampedusa. Pantelleria è inoltre facilmente raggiungibile dai dintorni della capitale Tunisi. Una caratteristica che con le proteste del popolo tunisino per la crisi economica e la disponibilità di piccole imbarcazioni nel porto di La Goulette potrebbe rendere l’isola vulcanica del trapanese la prossima meta degli harraga che lasciano i sobborghi affamati di Tunisi.