di Mauro Seminara
La Guardia di Finanza ha fermato e condotto nel porto di Lampedusa 25 migranti di nazionalità e provenienza tunisina che a bordo di una piccola imbarcazione erano arrivate fin dentro le acque territoriali italiane, a poche miglia ovest di Lampedusa. La stessa motovedetta della Fiamme Gialle, dopo lo sbarco dei tunisini al porto commerciale dell’isola, ha mollato gli ormeggi per riprendere il mare dirigendosi su un altro target segnalato in acque territoriali. L’operazione questa volta a dieci miglia sud dell’isola, sulla rotta più tipicamente libica. I tunisini invece erano stati soccorsi vicino l’isolotto disabitato di Lampione, sul lato ovest di Lampedusa. Intervento non esclusivo quello della motovedetta della Guardia di Finanza. Anche la Guardia Costiera infatti pare abbia il suo gran bel da fare. Le barche intercettate e sulle quali il dispositivo di stanza a Lampedusa sta operando sono due ed entrambe con numeri a bordo sensibilmente maggiori rispetto ai 25 ragazzi partiti dalla vicina Tunisia.
Oggi erano stati sbarcati sull’isola 106 migranti fermati in acque territoriali che si aggiungevano ai 307 già presenti sull’isola ed approdati – ad eccezione di cinque persone che si trovavano già nel centro di accoglienza – nelle 24 ore precedenti in rapida sequenza. Alle 413 persone totalizzate con lo sbarco del mattino odierno, si sono aggiunte adesso altre 25 – i migranti tunisini sbarcati nel pomeriggio – e a breve sono attesi in porto oltre duecento nuovi migranti per un totale di circa 650-700 persone. Numero decisamente superiori a quelli che il centro di prima accoglienza può contenere senza disagio per gli ospiti ed il personale. La nave quarantena SNAV Adriatico intanto si trova ferma in rada a nord dell’isola in attesa di ordini. In questo momento è la terza nave in servizio per isolamento preventivo con migranti a bordo.