di Mauro Seminara
A Lampedusa arriva la nave quarantena “SNAV Adriatico”, ma rimane in rada. Poi arriva un’altra nave quarantena, la “Splendid”, e si ferma anche questa in rada. Nel frattempo sull’isola si sommano le persone sbarcate in autonomia e dalle motovedette. Le navi però non attraccano ed il centro di prima accoglienza raggiunge quota mille, supera le mille presenze e arriva la soluzione al sovraffollamento: trasferimenti con navi traghetto di linea dirette a Porto Empedocle. Sulla nave Cossyra, sabato sera vengono imbarcate cento persone. Altre centocinquanta la mattina dopo sulla nave Sansovino. Entrambe sono navi di linea che svolgono il servizio di continuità territoriale tra le Pelagie e la Sicilia. Trasportano merci e persone, ed all’occorrenza anche persone che sono sbarcate a Lampedusa e che, secondo quanto stabilito ormai quasi un anno addietro dal Governo italiano per via dell’emergenza sanitaria pandemica, dovrebbero prima effettuare un periodo di quarantena sulle navi noleggiate alla media di circa un milione di euro al mese per garantire la sicurezza sanitaria degli italiani.
Il centro di prima accoglienza di Lampedusa aveva raggiunto la modica cifra di oltre 1.200 persone ed il padiglione in fondo al viale della struttura non è stato ancora ripristinato (dopo anni). Le due navi quarantena quindi sarebbero servite ma forse non a sgomberare del tutto la struttura. Una delle due però ha lasciato la sua posizione per dirigersi a Porto Empedocle senza persone da isolare a bordo. L’arrivo nel porto agrigentino è prossimo a quello della nave traghetto Sansovino. Fuori intanto, tra Malta e Pozzallo si era fermata la cargo Asso Trenta. Una rotta insolita per la nave da supporto logistico delle piattaforme petrolifere ENI al largo della Libia. La Asso Trenta, con a bordo 232 naufraghi, soccorsi al largo delle piattaforme petrolifere ancora una volta dopo l’ultimo intervento sul finire di gennaio, secondo fonti di agenzia avrebbe dovuto far sbarcare le persone a Porto Empedocle. La rotta seguita però sembra in tutto quella per la costa est della Sicilia. Poi, alle 22:30 circa del 21 febbraio, la nave mercantile ha riavviato i motori volgendo la prua ad ovest-nordovest. La stessa direzione di Porto Empedocle.
Intanto a Porto Empedocle c’è già la SNAV Adriatico, arrivata da Lampedusa dopo svariati giorni di sosta a vuoto, la Allegra, della stessa GNV, e poco più in la nave Ong Open Arms ferma per la consueta quarantena che rende una delle poche navi soccorritrici utili nel Mediterraneo fuori gioco per un po’. Quattro navi quarantena quindi in servizio, contando anche la Splendid ferma a Lampedusa e la Rhapsody ormeggiata ad Augusta dal giorno dello sbarco delle persone soccorse dalla nave Ocean Viking della Ong SOS Mediterranee. Semplificando al massimo il costo, limitato alle sole navi noleggiate e senza considerare i costi per l’assistenza a bordo svolta da Croce Rossa e quelli della logistica a terra, dei servizi di trasferimento e degli straordinari delle forze dell’ordine, il costo attuale del servizio “navi quarantena” è orientativamente di quattro milioni di euro. Nel frattempo, con questo investimento “filtro” per il Covid-19, le persone approdate a Lampedusa vengono trasferite con la nave traghetto che collega Lampedusa (e Linosa) a Porto Empedocle.