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Giornata mondiale contro l’obesità, in pandemia solo svantaggi per chi è in sovrappeso

di Maurizio Maria Fossati

Oggi, 4 marzo, si celebra il “World Obesity Day 2021”, giornata mondiale per la prevenzione dell’obesità e del sovrappeso. Una ricorrenza che quest’anno assume un valore particolarmente rilevante proprio a causa del momento storico che stiamo vivendo. Mentre l’assedio pandemico non dà tregua, l’obesità, purtroppo, fa la sua parte per peggiorare le cose.

L’obesità, infatti, è un importante fattore di rischio che può aggravare la malattia da SARS-CoV-2. Come dimostrano recenti studi pubblicati su “Obesity Reviews”, rivista medica ufficiale della World Obesity Federation, le persone obese che hanno contratto il Coronavirus hanno avuto il 113% in più di probabilità di essere ospedalizzate, il 74% in più di essere ricoverate in terapia intensiva e il 48% in più di morire, rispetto ai pazienti normopeso.

Oggi più che mai, quindi, combattere l’obesità è un dovere di salute sia pubblica che individuale.

Secondo i dati mondiali della World Obesity Federation e dell’OMS, gli adulti in sovrappeso sono quasi 2 miliardi, di cui oltre 800 milioni con obesità. Recenti stime rivelano che sono sovrappeso oppure obesi il 50% degli adulti e il 30% dei bambini e adolescenti del Pianeta.

Italiani, popolo di ciccioni

In Italia sono 18 milioni gli adulti in sovrappeso (35,5%) e 5 milioni quelli obesi, ovvero una persona su dieci. Inoltre, 3 bambini su 10 (29,8%) sono in sovrappeso e fra questi 1 è obeso (9,4%). Siamo secondi solamente a Cipro e quasi allo stesso livello di Grecia e Spagna, con una prevalenza di bambini in eccesso di peso al Sud.

Dal punto di vista sanitario non ci sono dubbi: l’’adipe è una vera bomba a orologeria per la salute. L’obesità, infatti, è il principale fattore di rischio per diverse complicanze tra cui malattie cardiovascolari, diabete tipo 2, ipertensione, malattie coronariche e cancro.

Un forte appello alla prevenzione arriva dalla “Fondazione Valter Longo Onlus”, organizzazione nata per garantire a tutti, in particolare alle persone svantaggiate e in condizioni di povertà, una vita lunga e sana attraverso una corretta alimentazione e uno stile di vita salutare.

“Le proiezioni sono allarmanti – avvertono –, nel 2030 rischiamo di assistere al raddoppio della prevalenza di obesità e sovrappeso.”

La chiave di volta sta nell’educazione alimentare. Un bambino sottoposto a iperalimentazione già nei primi due anni di vita, aumenta troppo di peso e accumula più cellule adipose del normale. L’obesità infantile dipende spesso dalle abitudini sbagliate in tutta la famiglia: cibo in eccesso, dieta ricca di grassi e carboidrati, ma povera di vitamine. La sedentarietà completa il quadro. La carenza di attività fisica nel tempo porta, infatti a un’errata proporzione tra tessuto muscolare (massa magra) e tessuto adiposo (massa grassa).

Qual è la ricetta giusta? Semplice: mangiare meglio e fare più movimento. Dobbiamo evitare che le calorie introdotte col cibo siano superiori a quelle che ci servono per vivere. Secondo i nutrizionisti, i bimbi dovrebbero mangiare 5 porzioni al giorno di frutta o verdura. Ma non è sempre facile convincerli.

Purtroppo, è risaputo che un bambino obeso nell’80% dei casi diventerà un adulto obeso. E non dobbiamo dimenticare che chi diventa obeso nella fascia tra i 20 e i 40 anni ha un’aspettativa di vita di 10 anni inferiore a una persona normopeso. E, molto probabilmente, trascorrerà gli ultimi 20 anni della vita in cattiva salute.

Obesità sotto controllo con la dieta dei centenari

Riportiamo di seguito un prezioso vademecum di consigli stilato dalla Fondazione Valter Longo Onlus per i pazienti in sovrappeso o obesi. Sono linee guida che si basano sulla “dieta della longevità” e che attingono alle regole d’’oro della tavola dei centenari e degli anziani più longevi.

1) Menù quasi vegetale.

Adottare un’’alimentazione il più possibile a base vegetale (legumi, ortaggi, frutta) e di pesce (2 o 3 volte a settimana), evitando quello ad alta percentuale di mercurio. Semaforo verde per l’’olio extravergine d’’oliva, da consumare in quantità relativamente alte, dai 50 ai 100 ml al giorno.

2) Mangiare meglio.

Assumere ricche porzioni di carboidrati complessi (pomodori, broccoli, carote, legumi, ecc.) e inserire fagioli, ceci, piselli, come principale fonte di proteine.

3) Ridurre al minimo i grassi idrogenati e trans e gli zuccheri semplici.

Eliminare dal proprio menù i junk food e i cibi ricchi di zuccheri semplici, privilegiando alimenti ricchi di grassi insaturi, come salmone, noci, mandorle, nocciole, e poveri di grassi idrogenati e trans, come quelli dei prodotti industriali e confezionati.

4) Mangiare due pasti e uno spuntino.

Per mantenere o ridurre il peso è consigliabile uno schema alimentare 2 + 1: colazione, pranzo e spuntino alla sera oppure colazione, spuntino a pranzo e pasto principale alla sera.

5) Mangiare nell’arco di dodici ore.

Fare colazione dopo le 8 e cenare prima delle 20, oppure consumare il primo pasto della giornata alle 9 e la cena prima delle 21.

Da non perdere: colloqui nutrizionali gratuiti

In occasione della Giornata mondiale dell’obesità, la Fondazione Valter Longo Onlus riconferma il proprio impegno nella prevenzione offrendo, oggi, dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 17.00, colloqui nutrizionali gratuiti per pazienti obesi via Skype, WhatsApp o telefonici. Per prenotare occorre chiamare o mandare un messaggio WhatsApp al numero 366.8749950 oppure scrivere una mail a: nutrizionisti@fondazionevalterlongo.org.

Per ulteriori informazioni: www.fondazionevalterlongo.org/giornatamondialeobesità

Webinar gratuiti per la prevenzione nelle scuole

In risposta all’emergenza obesità giovanile Fondazione Valter Longo Onlus lancia “ONE – Obesity Nutrition, Exercise”, un ciclo di 5 webinar gratuiti per studenti, docenti e genitori. Per iscriversi basta mandare una mail a: educazione@fondazionevalterlongo.org.




Il professor Valter Longo, biogerontologo, è il direttore del programma di ricerca di Longevità e Cancro presso l’Istituto di Oncologia Molecolare IFOM di Milano.

Il professor Longo è anche direttore del Longevity Institute della USC (University of Southern California) di Los Angeles, uno dei centri più importanti per la ricerca in materia d’invecchiamento e di malattie correlate all’avanzamento dell’età. Nel 2018 fu nominato da “Time Magazine” una delle 50 persone più influenti al mondo nell’ambito della salute per le su ricerche riguardanti la Longevità e la prevenzione delle più gravi malattie.



Maurizio Maria Fossati: Milanese, giornalista professionista, divulgatore scientifico e scrittore. Dopo l’università (ingegneria), spinto dalla passione per il mare e l'immersione subacquea, entra nella redazione di «Vela e Motore» per poi passare alla Mursia. Nell’85 è a «Le Scienze», edizione italiana di «Scientific American». Nel '91 passa a “Il Giorno” dove è responsabile delle pagine e degli inserti di Scienza e Salute e dove è a capo della redazione “Il Giorno-Metropoli”. Oggi si occupa di Salute sulle pagine di QN (Quotidiano Nazionale) e modera convegni medici. E' docente in corsi di formazione continua per giornalisti dell’Ordine Nazionale Giornalisti. Già vicepresidente di UNAMSI (Unione Nazionale Medico Scientifica d'Informazione), di cui oggi è probo-viro, è anche giornalista UGIS (Unione Giornalisti Scientifici Italiani). Coautore del libro di medicina narrativa “Parole che curano. L’empatia come buona medicina. Storie di malati, familiari e curanti”, Publiediting, del volume “Comunicare la Salute”, testo UNAMSI per corsi universitari di comunicazione giornalistica per medici e ricercatori. Autore di “Immersione subacquea, in apnea e con le bombole”, De Vecchi, e coautore di “Dieci x dieci, le cento meraviglie del mare”, edito da Touring Club Italiano-Gist. Per Morellini ha pubblicato nel 2019 “Perché? Oltre 100 quiz per svelare le curiosità della scienza”, e nel 2020 “Perché? Ambiente. Oltre 100 quiz per salvare il Pianeta”.
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