Poco prima delle dieci di questa mattina un pattugliatore d’altura della Guardia di Finanza è entrato in porto a Lampedusa con a bordo 45 persone migranti fermate mentre si dirigevano con la loro imbarcazione verso la maggiore delle isole Pelagie. Tra le persone prese a bordo dai militari delle Fiamme Gialle c’erano anche una donna e 19 minori, tutti partiti dalla costa della Tunisia. Dopo lo sbarco, operato sul molo militarizzato Favarolo, i migranti sono stati accompagnati al vicino centro di prima accoglienza. Al momento nessuna delle cosiddette “navi quarantena” è dislocata a Lampedusa. Dopo la breve perturbazione che ha portato anche alla latitudine della Sicilia e delle sue isole minori un periodo di clima quasi invernale, con conseguenti ripercussioni sulle condizioni meteo marine, il flusso migratorio nordafricano accenna ad una ripartenza.

Nel corso dei giorni di meteo instabile erano comunque partite barche cariche di migranti, nel caso specifico da Sfax. Una di queste, con a bordo 17 persone, aveva fortunosamente raggiunto Lampedusa. L’altra, partita dallo stesso porto tunisino di Sfax e lo stesso giorno, aveva fatto naufragio e nelle ore successive erano stati recuperati 21 corpi. Nel proseguo delle ricerche da parte delle autorità tunisine sono stati recuperati altri 20 cadaveri, tra i quali quello di un bambino. Lo hanno affermato in nota congiunta le organizzazioni mondiali IOM e UNHCR. Soltanto tre i superstiti. Tutte le persone che si trovavano a bordo dell’imbarcazione naufragata erano di etnia subsahariana.